I moralisti a senso unico montano in cattedra (titolo originale) di Lorenzo Quadri

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Sulla materia del contendere lasciamo il giudizio al lettore. L’immagine è indubbiamente molto dura e gli avversari non mancheranno di sfruttarla contro l’UDC.

Questo per la forma. Quanto alla sostanza, siamo convinti della presenza di forze che agiscono deliberatamente per minare le fondamenta del  nostro paese. Senza bisogno di bollarle con l’immagine esecrata.

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immagine Wiki commons (Scott Bauer)

Il manifesto dell’Udc nazionale raffigurante una mela con i vermi ha scandalizzato (ohibò) i compagni. Non è certo mio compito fare il difensore d’ufficio della comunicazione democentrista; del resto, non ne ha certo bisogno. Ma l’ennesima dimostrazione di morale e di indignazione a senso unico da parte della sinistra è assai fastidiosa. Perché a strillare contro il manifesto (bello o brutto che sia) sono i soliti “haters” rossoverdi, dediti alla denigrazione sistematica degli avversari, anche con attacchi sul piano personale e non politico. Quelli che distribuiscono accuse di fascismo e di nazismo a chiunque osi non essere d’accordo con i loro dogmi spalancatori di frontiere, multikulti, euroturbo, xenofili e sovranofobi. Quelli che non tollerano nessuna posizione diversa dalle loro (e poi si sciacquano la bocca con il “valore della diversità”!). E se questi signori, prima di dispensare lezioni di bon ton agli altri, cominciassero a guardare in casa propria ed in quella dei propri amichetti (vedi ad esempio un certo portale-foffa al servizio del PS)?

Il manifesto dell’Udc potrà piacere o meno. Ma ha di certo il pregio della chiarezza. La partitocrazia euroturbo (gauche-caviar in primis) sta svendendo la Svizzera a Bruxelles tramite una politica (?) della genuflessione sistematica. E così manda il Paese a ramengo. In ottobre gli elettori, svizzeri e ticinesi, dovranno decidere se sostenere con il proprio voto chi svende la Svizzera a Bruxelles (triciclo PLR-PPD-PSS) o chi invece la difende (Lega e Udc).

La raffigurazione della mela con i vermi potrà anche non essere un modello di fair play comunicativo. Ma: 1) la sinistra partito dell’odio non è nella condizione di scandalizzarsi, e 2) la metafora del baco nella mela non l’ha di certo inventata l’Udc. Evidentemente il manifesto serviva a far discutere. Il risultato è stato facilmente raggiunto, grazie a quelli che si sono messi subito a strillare facendogli pubblicità.

Lorenzo Quadri