Emozioni autentiche tra storia, arte e musica 
Spesso gli stranieri conoscono l’Italia meglio degli Italiani. Grave. E forse, per questo ha spesso senso parlarne. In particolare, quando ci si imbatte, quasi per caso, in questi luoghi bellissimi, incontaminati a dir poco sconosciuti ma che hanno fatto la storia mondiale e che attualmente, grazie ad un manipolo di associazioni che amano il proprio territorio, cercano di aprirlo al maggior numero di persone possibili. Un territorio italiano che sarebbe bellissimo poter visitare, totalmente, forse, a piedi, come un tempo.
Sì. A piedi. Anche se solo idealmente, immaginandolo partendo dall’itinerario: per quelli che nell’antichità venivano chiamati i “lastrici” ovvero le antiche stradine, le mulattiere che spesso portavano solo a antiche e sperdute chiese i viandanti, monaci o pellegrini e che poi sono diventati scenario di guerra e bombardamenti orribili, durante la seconda guerra mondiale, con soldati che si davano la morte. A piedi, almeno idealmente, per onorare prima di tutto, quei protagonisti della Storia, in un racconto che solo così può essere degnamente (forse) narrato.
Là, oltre i confini della città di Lucca, in toscana, verso Brancoli, prendendo il ponte di Moriano desiderosi di salire sui monti “alla sinistra del fiume Serchio”, per poi discendere in Vinchiana per un ponte, che addirittura gli abitanti dicono etrusco. Volendo invece, realmente, utilizzare mezzi di locomozione, il territorio merita una visita. E qualche svago in più tra storia, arte, musica e paesaggio. Ne è un bell’esempio anche quest’anno, il “Festival della Brancoleria” organizzato da varie associazioni locali e le Manifestazioni del Comitato Linea Gotica di Brancoli. Sì. Perché su queste colline, si fece la storia mondiale essendo stata la “Linea Gotica”una tappa fondamentale della Seconda guerra Mondiale  e nell’ultimo anno della seconda guerra mondiale, A S.Giusto di Brancoli vennero create delle fortificazioni delle celebre “linea gotica”.
Colpiscono nella zona così detta della “Brancoleria”, le targhe di auto straniere, le parlate internazionali (forse figli di ex emigranti) ed i turisti inglesi, tedeschi in queste valli della Lucchesia, in Toscana.  Una zona costellata di chiesette romaniche bellissime, alcune delle quali davvero molto antiche  e nate dalla devozione popolare di viandanti e chierici, chiesette pure, dalle linee semplici, alcune bombardate e lasciate da allora all’incuria sebbene con affreschi molto antichi, altre addirittura antecedenti all’anno mille; oppure le fortificazioni del secondo conflitto mondiale, che riportano “alla memoria la storia passata per farla conoscere” a chi la guerra non l’ha mai vissuta. Un territorio, quello della Brancoleria nella regione italiana della toscana in provincia di Lucca, davvero suggestivo. Che abita la storia antica, recente e contemporanea in modo unico: basta una semplice passeggiata, dopo aver raggiunto questi luoghi un po’ impervi , per poterne apprezzare il naturale senso delle cose non solo tra ricordi di guerra, pievi e chiesette ma attraverso la musica.
Ne è anche quest’anno si diceva, un bell’esempio il festival della Bracoleria, conclusosi proprio durante la recente settimana di ferragosto a cui si è assistito durante la tradizionale “Festa di Santa Maria”, organizzata dall’associazione Amici Piazza di Brancoli per la sua ultima data. Accogliendo così l’invito di un musicista da sempre attento a questo connubio tra musica, arte, spettacolo e promozione culturale (vicepresidente a sua volta, anche lui  di un’associazione culturale che si occupa proprio di questo e docente di chitarra presso l’antica istituzione della Filarmonica Pisana) assistiamo al bel concerto del Maestro Federico Bonsignori che si è esibito durante l’ultimo appuntamento della rassegna di quest’anno, con altri interessanti artisti tra cui Franco Bonsignori, Carla Giometti e Graziano Polidori che hanno deciso di dare vita  ad un percorso musicale oltremodo suggestivo, per un concerto ad ingresso gratuito nella chiesetta di S.Maria Assunta nella centrale località di Piazza di Barcoli che  per gli organizzatori, tra cui la Onlus Per Deccio, ha voluto significare apertura non soltanto al territorio ma all’idea che la musica possa contribuire alla sua promozione trasmettendo emozioni autentiche con della musica molto ben eseguita, in particolare nei duetti chitarra e fisarmonica, amore per il “bel canto” trasmesso dalla cantante e un foglio di sala curato nei dettagli con brani musicali ben selezionati ed arrangiati, per coinvolgere in un autentico climax ascendente , il target di pubblico a cui il concerto era rivolto.
“È il secondo anno che partecipo a questa iniziativa”, ci ha raccontato dopo il concerto il Maestro Federico Bonsignori, ” […] e l’entusiasmo sia per la rassegna che per la partecipazione non solo numerosa ma emotiva del pubblico ha dell’incredibile”. E ha ragione. Chi scrive infatti, ha potuto apprezzare il forte legame con il territorio dei suoi (pochi) abitanti che ha reso un successo questa iniziativa in un luogo oggettivamente ameno ma ricco di storia e che diventa veicolo non solo di bella musica condivisa, ma anche una azione comunicativa di destinazione turistica per una zona ricca di storia ma davvero poco conosciuta. La (buona) musica come veicolo di promozione eccellente, anche se in un luogo ameno e difficile da raggiungere ma che ha visto la presenza dei turisti, degli amanti del canto e della musica provenienti dalle vicine città di Pisa e Lucca oltre ai semplici curiosi delle frazioni. Nel ritrovo finale dopo il concerto, complice la serata di luna piena, la sintesi più bella di questa strategia comunicativa: torte caserecce delle tradizione toscana  e semplice spuma fresca che si confondeva con i profumi degli alberi e dei fiori delle colline . Il tutto offerto dai suoi abitanti. Gli unici a poter trasmettere emozioni così autentiche che solo l’amore ed il vivere il proprio territorio a 360 gradi (tra storia, arte e musica), possono far provare.

 

Cristina T. Chiochia