Il primo ministro inglese è stato in Europa nei giorni scorsi per incontrare Angela Merkel ed Emmanuel Macron con l’obiettivo di discutere l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Pare che Johnson stia cercando di imitare sempre più il suo grande eroe Winston Churchill: farsi vedere sereno anche quando si è sotto pressione.

Privo per lo più di momenti imbarazzanti, il viaggio del primo ministro inglese diventa comico quando incontra giovedì il presidente francese Macron e, forse rilassatosi un po’ troppo. appoggia il piede su un pregiato tavolino circolare dell’Eliseo. Il presidente francese ha voluto indicare a Johnson che la poltrona dove sedeva era reclinabile e che il tavolino di fronte a lui avrebbe potuto funzionare bene come poggiapiedi se avesse voluto. E Johnson non ha esitato ad aproffitarne.Anche se si è trattato di uno scherzo condiviso tra i due durante il colloquio, il suo breve gesto disinvolto è stato bollato sui social media come maleducato.

Il giorno prima ha incontrato a Berlino la cancelliera tedesca Angela Merkel senza trovare grossi spiragli per un nuovo accordo in vista della Brexit, soprattutto per una soluzione alla frontiera irlandese. Macron ha ribadito a Johnson che l’Unione europea e il Regno Unito non troveranno entro 30 giorni un nuovo accordo sulla Brexit diverso da quello esistente.

In sostanza l’accordo di backstop al confine con l’Irlanda, che Johnson vuole assolutamente eliminare, rappresenta un’autentica garanzia e secondo molti è indispensabile. Il Regno Unito e l’UE hanno convenuto che qualunque cosa accada a seguito della Brexit non ci sarà un confine rigido tra l’Irlanda del Nord, che fa parte del Regno Unito, e la Repubblica dell’Irlanda una volta formalizzata la separazione inglese. La situazione rimarrebbe uguale a quella attuale malgrado l’entrata in vigore del nuovo confine. L’Irlanda del Nord rimarrebbe nel mercato comune europeo e nell’unione doganale senza controlli alla frontiera. Di fatto un pezzo del Regno Unito continuerebbe a far parte dell’Unione europea dal punto di vista economico.

La Merkel si è resa comunque disponibile ad una nuova soluzione invitando il Regno Unito a presentare idee per un nuovo accordo, magari entro il 20 settembre, ricordando che “non è compito dell’UE capire cosa è bene per le relazioni tra l’Irlanda del Nord e la Repubblica d’Irlanda in base al famoso accordo britannico-irlandese del Venerdì Santo firmato nel 1998”. La Merkel ha aggiunto che la Brexit non deve minare gli accordi di pace e che la Germania è preparata comunque ad una Brexit senza accordo.

Un qualsiasi accordo rimane migliore di nessun accordo. Tutte le parti lo sanno, comprese le imprese. A Johnson sono stati concessi trenta giorni per trovare una soluzione sulla frontiera irlandese per scrivere un nuovo accordo. Appare chiaro che l’Unione europea non incentiverà mai altre nazioni ad andarsene. La stampa inglese è concorde sul fatto che l’UE è molto più preparata per nessun accordo e che non concederà nulla di significativo. Semrebrebbe che per adesso l’Unione europea voglia semplicemente assicurarsi che le colpe di un possibile disastro post Brexit ricadano sul governo britannico.

Intanto questo fine settimana si terrà il primo grande evento internazionale di Boris Johnson, al summit internazionale del G7 di Biarritz, dove per la prima volta incontrerà faccia a faccia diversi leader mondiali in veste di primo ministro.