GIANNI RIGHINETTI  “L’unione delle forze con il PLR per il PPD appare un po’ come la condizione necessaria ma non sufficiente per gioire in autunno. Al PPD servono i propri voti e un successo dei liberali radicali. Ma nel contempo Dadò e i suoi devono sperare che la vittoria di Caprara e dei suoi non sia strabordante, per scongiurare lo scenario delle beffe, con destra e sinistra a far man bassa di seggi, il PLR a confermare tutte le sue poltrone e il PPD con un solo rappresentante in Consiglio nazionale***. E, magari, senza neppure uno agli Stati. Siamo ormai nel pieno di una stagione contraddistinta da una sorta di equilibrio instabile. È il sottile confine tra vittoria e precipizio.” (dal CdT odierno)

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Immagine Wiki commons (Anna Marchenkova)

*** Ad esempio, nella configurazione “4 seggi al Centro, PLR 26%, PPD 17%” l’Hagenbach-Bischoff (principio della miglior media) darebbe 3 seggi al PLR e 1 al PPD. La Destra quasi certamente perderebbe un seggio. Sarebbe il trionfo di Caprara & Co.

Ma perché? Sostanzialmente perché  26/3 > 17/2.

8,6666666666… >  8,5

Il concetto. Il PLR, prendendo 3, “pagherebbe” 8,66666666 a seggio. Il PPD, prendendo 2, solo 8,5. Chi paga meglio, vince!