Riceviamo pubblichiamo. Il comunicato non impegna la linea del portale.

Il testo è interessante sopratutto per la faccenda dei 500 milioni (una somma enorme) che mancherebbero (ancora!) all’appello. Come ci si possa sbagliare nei conti di 500 milioni non è facile comprendere. La questione è manifestamente politica, perché un (ulteriore) “risanamento” dovrà essere decretato dal Gran Consiglio. La presa di posizione della VPOD è combattiva e contiene la parola “sciopero”.

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In vista dell’apertura del nuovo anno scolastico il Sindacato VPOD docenti Ticino esige una svolta radicale nella politica scolastica in Ticino.

Immagine Wiki commons (Pedro Sanchez)

Occorre che il Governo e il Parlamento affrontino finalmente i nodi irrisolti sul tappeto, migliorando gli strumenti a disposizione dei docenti per fare una buona scuola. Inoltre il Sindacato VPOD docenti rivendica il diritto ad una pensione dignitosa.

Per il Sindacato VPOD docenti è fondamentale mettere a disposizione dei docenti di scuola dell’infanzia, di scuola elementare e di scuola media le necessarie risorse e il tempo indispensabile per insegnare meglio: grazie alla riduzione degli allievi per classe, grazie ad un maggior numero di docenti di appoggio per gestire situazioni difficili, grazie alla possibilità di innovare e di collaborare meglio tra docenti, grazie ad un maggior riconoscimento degli oneri svolti dai docenti di classe nella scuola media.

Nelle scuole medie superiori il Sindacato VPOD docenti sottolinea l’esigenza di trovare una soluzione concordata sul nuovo piano lezioni, che è stato oggetto di numerose critiche negli scorsi mesi: il Sindacato chiede la pubblicazione dell’esito della consultazione sul progetto presentato dal Dipartimento educazione cultura e sport e l’apertura di un tavolo di discussione.

Nelle scuole professionali il Sindacato VPOD chiede che si proceda a nominare i numerosi docenti attivi da anni e che la partecipazione dei docenti alla gestione delle scuole venga migliorata, rimuovendo le sacche di autoritarismo esistenti in alcuni ambiti.

Il Sindacato VPOD auspica inoltre l’inserimento dei docenti di lingua e integrazione cantonali nelle équipes del servizio di sostegno pedagogico ed il miglioramento del Regolamento sui corsi di lingua e integrazione, in modo da rispondere meglio ai bisogni degli allievi alloglotti.

In termini generali il Sindacato VPOD rivendica anche una valorizzazione del ruolo delle donne e l’adozione di misure per la conciliazione famiglia-lavoro nella scuola.

Infine il Sindacato VPOD chiede alla politica di rispettare i diritti pensionistici dei docenti e degli impiegati, procedendo al riconoscimento dei costi effettivi delle garanzie accordate per legge agli assicurati dell’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT) che avevano più di 50 anni al momento in cui si decise il cambiamento del sistema pensionistico (in vigore dal 1.1.2013). Oggi risulta che i costi effettivi di tali garanzie sono stati sottostimati da parte delle autorità cantonali (si parla di un deficit di capitalizzazione di 500 mio. Fr), cosa di cui non hanno certo colpa i docenti e gli impiegati. Tali costi non devono e non possono assolutamente ricadere sui dipendenti che non hanno beneficiato di queste garanzia (tutti i dipendenti che al 1.1.13 avevano meno di 50 anni) e che hanno già subito un forte peggioramento delle rendite: senza un riconoscimento di questo debito da parte dello Stato nei confronti dell’IPCT, per loro si prospetta infatti un’ulteriore massiccia riduzione (fino al 20%) delle prestazioni pensionistiche. Il Sindacato VPOD docenti fa appello a tutte le categorie di dipendenti affiliati all’IPCT affinché inizi una mobilitazione unitaria a difesa del salario attuale e del salario differito, che il dipendente riceverà sotto forma di rendita al momento del pensionamento. La lotta dovrà essere condotta con tutti i mezzi, se necessario anche con uno sciopero.

Sindacato VPOD docenti