Piu di 50 persone sono state rapite in un villaggio nigeriano lo scorso 29 agosto, lo ha riferito l’agenzia Reuters. Tra le persone scomparse anche diverse donne incinte e bambini. Il violento blitz è stato messo in atto da un gruppo di almeno 100 persone armate che hanno fatto irruzione nel villaggio di Wurma.

Secondo la polizia locale le persone rapite sono 15 ma le testimonianze di alcuni abitanti raccontano tutta un’altra storia: secondo loro il bilancio è di 53 persone portate via dagli aggressori. “Hanno operato per circa tre ore senza che nessuno li sfidasse” ha riferito un testimone aggiungendo che oltre alle persone i terroristi hanno prese pecore, capre e cibo.

Alcune famiglie avrebbero già anche ricevuto richieste di riscatto. Non ci sono ancora state rivendicazioni ma la zona è notoriamente frequentata dai membri del gruppo terrorista Boko Haram. Sembrerebbe che non sia la prima volta che i terroristi mettano in atto sequestri e aggressioni in quella regione.

È un copione che si ripete più volte con le stesse modalità: i criminali invadono le strade dei villaggi indifesi, entrano nelle abitazioni e rapiscono giovani e donne per procurare mogli ai miliziani e nuove leve per il gruppo terroristico. I giovani rapiti infatti vengono addestrati a combattere nei gruppi ribelli degli stati settentrionali della Nigeria.

Sempre in Nigeria ma questa volta nello stato di Taraba, a est del paese, un sacerdote è stato ucciso in una vera e propria esecuzione, probabilmente messa in atto da dei rapinatori. Si tratta di padre David Tanko, un missionario in viaggio che poche ore prima aveva preso parte a un incontro sul tema della pace. In seguito la sua auto è stata accerchiata da banditi che lo hanno ucciso e dato alle fiamme il veicolo con il corpo ancora dentro.

“La popolazione è tra due fuochi: i soprusi di politici, militari e forze dell’ordine, da una parte, le violenze e le razzie dei pastori Fulani e di altri banditi, dall’altra” ha dichiarato un comunicato redatto dai vescovi della provincia ecclesiastica di Owerri. “Ogni giorno, in tutti i nostri Stati, ascoltiamo storie strazianti di rapimenti, stupri, mutilazioni, estorsioni, accaparramento di terre, uccisioni e distruzione delle fonti di sostentamento delle persone. Continuiamo a sperare invano che i pubblici funzionari eletti e gli agenti di sicurezza proteggano i nostri cittadini come previsto e sancito dalla Costituzione” si legge nel comunicato. Soltanto nel 2019, tre preti sono stati uccisi in Nigeria per mano di bande di criminali.