La clinica Ars Medica, dopo le sue approfondite verifiche interne e alla luce di quanto finora emerso dai numerosi interrogatori effettuati in questi giorni dalla Procura Pubblica, ritiene di poter confermare che gli interventi chirurgici contestati al nostro neurochirurgo non sono affatto stati simulati bensì effettivamente eseguiti. Quanto emerso finora dall’inchiesta penale conferma dunque, a nostro parere, la validità delle procedure di controllo interno dei flussi operatori che la Clinica esegue.

Surgery – Immagine Pixabay

Alla luce di tutto ciò, la Clinica Ars Medica autorizza il medico in questione a riprendere immediatamente la sua attività chirurgica in Ars Medica stessa. Ricordiamo al proposito che spetta non alla Clinica ma, se del caso, al Medico cantonale e all’Autorità cantonale di vigilanza, prendere eventuali provvedimenti verso il chirurgo in questione. Queste autorità amministrative hanno anche, d’altronde, accesso a tutti gli atti dell’indagine penale. Non tocca alla Clinica agire al posto loro, men che meno siccome convinta della correttezza dell’operato del dottore oggetto della segnalazione alla magistratura penale. Al tempo stesso, conferma al neurochirurgo la piena fiducia.

La Clinica Ars Medica desidera infine ringraziare sentitamente tutti i suoi pazienti per la comprensione dimostrata e la rinnovata fiducia, tutti i suoi medici e collaboratori per l’immutato impegno e devozione nella cura dei pazienti. (com)

Clinica Ars Medica

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Sembra “sgonfiarsi” il caso clamoroso sollevato dal Caffè, domenicale specializzato nella guerra ai medici (anche con qualche trofeo di caccia all’attivo). La Clinica sembra sicura del fatto suo e sostiene apertamente il suo chirurgo. 

In sostanza Ars Medica dice: noi abbiamo verificato e non abbiamo trovato nulla di falso o di errato. Una eventuale sospensione la decreti l’autorità.

Affaire à suivre.