Il “caso Kering”, con una serie di manager che fingevano di risiedere nel Ticino (smascherati dagli italiani) ha scosso l’elegante mondo della moda ticinese, in ogni caso un importante settore dell’economia cantonale. Matteo Pronzini, che esce da un brillante risultato elettorale dovuto essenzialmente al suo frenetico attivismo e sua maestria nella provocazione, non poteva lasciarsi scappare l’occasione. Una bella CPI ci vuole proprio!

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Lo scorso 21 marzo MPS, tramite il suo deputato Matteo Pronzini, ha inoltrato al GC una richiesta d’istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sulle residenze fittizie in Ticino di manager del gruppo Kering.

Richiesta registrata durante la seduta di Gran Consiglio dello scorso 2 maggio 2019. Come indicato dal Presidente Franscella la richiesta sarà trattata durante la prossima seduta del legislativo. Vi trasmettiamo di conseguenza, quale complemento della richiesta 21 marzo una bozza di decreto istitutivo della CPI.

Quali membri, che dovranno essere votati a scrutinio segreto, il Gruppo MPS-POP-Indipendenti propone i seguenti deputati: Sabrina Aldi, Marco Bertoli, Nicola Corti, Sabrina Gendotti, Matteo Pronzini, Roberta Soldati, Andrea Stephani. Quale presidente Marco Bertoli

Per il Gruppo MPS-POP-Indipendenti
Matteo Pronzini, Simona Arigoni, Angelica Lepori

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Disegno di
DECRETO ISTITUTIVO

della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione del settore dei permessi per stranieri, segnatamente di dimora e di domicilio, nel Cantone Ticino (del … giugno 2019)

IL GRAN CONSIGLIO
DELLA REPUBBLICA E CANTONE TICINO

– vista la proposta di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta inoltrata dal deputato Matteo Pronzini, MPS-POP-Indipendenti del 21 marzo 2019 ;

– sulla scorta degli artt. 39 e segg. della Legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato del 24 febbraio 2015 (LGC);

– dopo discussione,

decreta:

Art. 1 – Istituzione

Conformemente agli artt. 39 e segg. LGC, è istituita una Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) sulla gestione del settore dei permessi per stranieri nel Cantone Ticino, segnatamente quelli di dimora (permessi B) e di domicilio (permessi C).

Art. 2 – Mandato

1. Alla Commissione è assegnato il seguente mandato:

– verifica delle responsabilità politiche e operative del Consiglio di Stato, dei Dipartimenti e dei Servizi competenti nella gestione del settore dei permessi per stranieri nel Cantone Ticino, segnatamente quelli di dimora e di domicilio, con riferimento alle procedure di rilascio e di rinnovo di detti permessi nonché alla definizione e all’espletamento delle procedure di verifica e di controllo;

– verifica di azioni od omissioni non conformi alle prescrizioni legali, alle direttive interne o alla prassi, con particolare riferimento ai permessi rilasciati a manager o altri dipendenti del Gruppo Kering e all’esperimento di eventuali controlli;

– valutazione di misure eventualmente adottate, o in fase di studio, per limitare le probabilità di rilasci o rinnovi di permessi di dimora o di domicilio in violazione del quadro legale, segnatamente a persone la cui residenza nel Cantone Ticino è da ritenersi fittizia; se del caso, individuazione di ulteriori possibili misure, con particolare riferimento alle procedure di verifica e di controllo;

– valutazione politica complessiva delle fattispecie esaminate (processi decisionali, procedure di verifica e di controllo, definizione delle rispettive competenze e responsabilità) e raccomandazioni all’attenzione del Consiglio di Stato e del Gran Consiglio.

2. La Commissione terminerà i propri lavori entro il mese di [dicembre 2019]; essa ha facoltà, se lo ritiene necessario od opportuno, di presentare un rapporto intermedio all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio. In caso di comprovata necessità, l’Ufficio presidenziale può concedere alla Commissione, su richiesta motivata della stessa, una proroga per il completamento dei propri lavori.

Art. 3 – Modalità di lavoro della Commissione

1. La Commissione procede ai propri accertamenti facendo uso delle prerogative di cui dispone in virtù degli art. 39 e segg. LGC.

2. Essa può inoltre rifarsi ai risultati di eventuali inchieste amministrative o penali, nel rispetto della separazione dei poteri.

(… … …) NB. La commissione si compone di 7 membri.