INTERROGAZIONE AL CONSIGLIO DI STATO

Perché solo l’agenda gratuita e perché solo agli studenti di prima delle SMS e delle scuole professionali?

Lunedì 2 settembre gli studenti del primo anno delle scuole medie superiori e (se siamo bene informati) delle scuole professionali del Cantone hanno ricominciato l’anno scolastico con una sorpresa: si sono visti consegnare gratuitamente la nuova “agenda scolastica della Svizzera italiana” edita dal DECS.

La cosa ha generato un po’ di sorpresa, soprattutto dopo le polemiche estive a mezzo stampa tra il precedente editore dell’agenda (lo stesso da diversi decenni) e la direzione del DECS. Oggetto del contendere la decisione del DECS di sciogliere il contratto per la fornitura dell’agenda per quasi tutte le classi della scuola dell’obbligo. Motivo di questa decisione il fatto che quel contratto avrebbe dovuto essere sottoposto ad un concorso pubblico.

In realtà questo non è avvenuto, avendo il DECS confezionato in proprio un’agenda (chiamando a raccolta i propri servizi) e avendo poi limitato il concorso (a quanto pare) solo alla stampa della stessa (non è dato sapere chi si sia aggiudicato, visto che il colophon non riporta questa informazione).

Ora, a noi poco interessa di per sé la decisione del DECS relativa ai rapporti con l’editore della “vecchia” agenda, anche se la cosa non è stata compresa da tutti; in particolare non sono apparse verosimili le ragioni di questa improvvisa illuminazione del DECS su una pratica che durava da alcuni decenni. Fermo restando che sul principio di una messa a concorso (anche se questo non pare sia avvenuto per la progettazione e la fornitura) non si discute.

A noi interessa di più la questione dalla quale siamo partiti, e cioè questa improvvisa generosità del DECS che ha trovato le risorse per offrire a diverse migliaia di studenti un’agenda scolastica. Non vorremmo infatti che in questo gesto ci fosse solo una sorta di “vendetta commerciale”, viste le polemiche pubbliche estive: è evidente che, fornendo l’agenda ufficiale non solo alle scuole dell’obbligo, ma anche alla prima classe delle medie superiori e alle scuole professionali, il DECS ha di fatto ristretto gli spazi commerciali per il precedente editore dell’agenda.

La modalità di consegna dell’agenda suscita poi ulteriori interrogativi: infatti molti docenti liceali hanno potuto constatare, nel primo giorno di scuola, che gli studenti non erano stati informati della messa a disposizione gratuita dell’agenda e avevano provveduto a comperare quella fornita dall’editore tradizionale o una delle tante ormai sul mercato da anni. In poche parole abbiamo l’impressione che buona parte degli studenti abbia ricevuto un’agenda che, verosimilmente, non adopererà: se così fosse saremmo confrontati con un grosso spreco.

Se ci è permesso poi aggiungere un particolare per noi non di secondaria importanza, il prodotto elaborato dal DECS, non rispetta i criteri della parità di genere e riteniamo sia anacronistico: in un momento delicato come questo, appellarsi alle studentesse e agli studenti con “tutti i ragazzi hanno gli stessi diritti” suona quantomeno poco opportuno. Perché, infatti, non aggiungere “tutti i ragazzi e le ragazze”?

Alla luce di queste considerazioni, chiediamo al governo:

1.Quali sono le ragioni pedagogico-didattiche che hanno portato il DECS a decidere di distribuire gratuitamente l’agenda scolastica anche agli studenti del primo anno del settore medio superiore e professionale? Si tratta di un riflessione in atto da tempo o che ha avuto un processo di accelerazione proprio in questi ultimi mesi?

2. Per quale ragione la decisione di fornire gratuitamente l’agenda (verosimilmente nota già all’inizio dell’estate) non è stata comunicata, da parte delle direzioni scolastiche, agli studenti tramite le comunicazioni di inizio anno, inviate da alcuni istituti già attorno a metà agosto?

3. La fornitura gratuita dell’agenda ha carattere straordinario o verrà ripresa anche nei prossimi anni?

4. Per quale ragione non è stata estesa anche agli studenti delle altre classi?

5. Per quale ragione, affermato il principio che questo tipo di fornitura avrebbe dovuto essere oggetto di un pubblico concorso, non si è proceduto ad indirne uno?

6. Se non vi fossero alla base di questa decisione considerazioni di ordine pedagogico-didattico, dobbiamo concludere che si tratta di una decisione eminentemente a carattere sociale (sostenere gli studenti e le famiglie per gli studenti che la utilizzano)?

7. Le spese che gli studenti del settore medio-superiore devono sostenere per il materiale scolastico sono importanti. Al di là dei libri di testo, molti istituti del settore medio-superiore chiedono agli studenti contributi (dell’ordine di alcune decine di franchi) per le fotocopie ed altro materiale di stampa. Ci chiediamo: per quale ragione il Cantone non sostiene anche queste ed altre spese (a cominciare dai libri di testo) che gravano comunque sulle famiglie, molto più del costo di un’agenda? È così difficile immaginare che anche le scuole medie superiori e le scuole professionali siano, al pari delle scuole dell’obbligo, gratuite, anche in considerazione del fatto che l’obiettivo conclamato (e condivisibile) dei responsabili del DECS è di alzare la percentuale di coloro che conseguono un titolo di studio (cioè terminano una formazione) entro i 18 anni?

Per il Gruppo MPS-POP-Indipendenti

Matteo Pronzini, Simona Arigoni, Angelica Lepori