La mattina di sabato 7 settembre Russia e Ucraina hanno effettuato uno storico scambio di prigionieri, visto da osservatori e analisti di tutto il mondo come un segnale positivo di miglioramento dei rapporti tra i due paesi. Lo scambio, che ha coinvolto in tutto 70 prigionieri, 35 russi e 35 ucraini, potrebbe favorire il rilancio degli accordi di Minsk e forse anche della fine della guerra nel Donbass.

Tra i prigionieri ucraini atterrati nella capitale con un aereo partito dall’aeroporto di Vnukovo di Mosca c’erano i 24 marinai catturati l’anno scorso nello stretto di Kerch, il regista ucraino Oleg Sentsov, che era stato condannato a 20 anni di carcere per terrorismo, e un uomo coinvolto nell’abbattimento del volo di linea MH17, in cui 289 persone avevano perso la vita. Liberato dalla Russia anche il giornalista ucraino Roman Sushcenko che ha scontato 3 anni di carere in quanto accusato di essere una spia. Dal canto suo la Russia non ha rilasciato nessuna informazione sull’identità dei cittadini che hanno fatto ritorno in patria.

All’aeroporto di Kiev il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha accolto i prigionieri e ha fatto un breve discorso dichiarando di voler finalmente porre fine a questa terribile guerra. Voci su un possibile scambio di prigionieri si erano già diffuse nei giorni scorsi in quanto le trattative sono state condotte per qualche settimana. Tuttavia entrambi i paesi hanno mantenuto il totale riserbo per non interferire con i negoziati. Soltanto giovedì il presidente russo Valdimir Putin aveva annunciato che le trattative stavano per concludersi e che si trattava di un importante passo verso un sensibile miglioramento nelle relazioni bilaterali.

La notizia è stata accolta con grande entusiasmo anche dal resto del mondo. Il presidente Donald Trump ha parlato in un tweet di “un’ottima notizia”: “Forse un primo gigante passo verso la pace. Congratulazioni a entrambi i Paesi”. Anche secondo la cancelleria tedesca Angela Merkel si tratta di un importante “segnale di speranza”, mentre la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zacharova ha dichiarato che “La volontà politica e il lavoro sistematico e scrupoloso stanno dando i loro frutti”.

Grande entusiasmo da parte del presidente del parlamento europeo David Sassoli per la liberayione del regista Sentsov: “Con grande sollievo e profonda gioia  ho accolto la  notizia della liberazione del regista ucraino Oleg Sentsov” si legge in un tweet “Si è opposto all’ingiustizia con dignità, difendendo la democrazia e i diritti umani. Non vedo l’ora di consegnarli di persone il premio Sacharov 2018”.