“Il partito ha subìto un deciso spostamento a destra”, dichiara. Spostamento che a noi sembra del tutto immaginario. 

Sia chiaro che (a nostro avviso) questa non è la sortita di un politico che diventa socialista. Ora aspettiamo con ansia Dick Marty (nostro ex compagno di classe) e Laura.

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DIEGO SCACCHI, Pensiero del giorno (dalla Regione) – “Il partito che negli ultimi anni ha subito un cambio di rotta che ha mutato la sua collocazione nel contesto delle formazioni politiche ticinesi. In particolare, la terza lettera della sua sigla non ha (quasi) più un significato reale, poiché di ‘radicale’ questo partito ha solo una qualche pallida ombra. Da cui il suo deciso spostamento a destra, con la perdita di valori che ne hanno contrassegnato la storia, primo fra tutti la laicità. La decisione di congiungere la lista per il Consiglio nazionale con il Ppd, abbinata alla ‘coalizione’ fra i candidati dei due partiti per il Consiglio degli Stati, presa a larga maggioranza dal Comitato cantonale, non è altro che la logica conseguenza della svolta a destra del partito”.

“Questa scelta è ovviamente, in primo luogo, la sconfessione della laicità da parte del Plrt, del resto già abbondantemente anticipata, segnatamente in occasione della raccolta per le firme sull’iniziativa per la separazione fra Stato e Chiese, snobbata e anche intralciata dalla dirigenza Plrt”.