La laicità rivive in un sito: Ticino laico si ripresenta

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Riceviamo e pubblichiamo, come documento, il seguente testo, che non impegna il portale. Per noi il cristianesimo resta un elemento essenziale della nostra tradizione e della nostra identità, oggi gravissimamente minacciate dalla pressione esterna e dalle mancanze di un’autorità che sembra allo sbando.

Sul versante politico non poteva mancare un cenno alla congiunzione delle liste per il Nazionale decisa dal PLR il 1° agosto a Melide (e dai dirigenti del PPD). Congiunzione che anche noi – per motivi sicuramente diversi – critichiamo.

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Immagine Wiki commons (Wandrille de Préville)

Oltre 4,5 milioni di franchi. È il contributo che le cittadine e i cittadini versano ogni anno, spesso senza saperlo, alle Chiese (soprattutto a quella cattolica ma anche, in minima parte, a quella protestante). E ci limitiamo ai Comuni, perché una analisi a parte meriterebbero gli aiuti in forma indiretta girati dal Cantone. Tutti sono chiamati a partecipare, anche i non credenti, che in Ticino sono circa il 20 per cento della popolazione. Si tratta di un sistema iniquo che aveva spinto lo scorso anno l’Associazione Svizzera dei Liberi Pensatori – Sezione Ticino (ASLP-TI) a lanciare l’iniziativa per la separazione tra Stato e chiesa (chiese) la quale, senza raggiungere il limite delle diecimila sottoscrizioni come vuole la legge, aveva comunque raccolto quasi 7mila firme.

L’ASLP-TI ha ora deciso di rendere nuovamente operante un sito (www.ticinolaico.ch) prima di tutto per dare un segnale alle cittadine e ai cittadini che avevano firmato l’iniziativa, ma anche per mantenere vivo un dibattito più che mai attuale nonostante taluni segnali che vengono dalla politica, segnali che vanno nella direzione di considerare la battaglia per la laicità un fatto del passato. Si pensi, per esempio, alla decisione del PLR di congiungere le proprie liste con quelle del PPD, formazione che mantiene la propria connotazione confessionale.

Al di là della imminente scadenza elettorale, i Liberi pensatori ritengono che il discorso vada mantenuto aperto anche tenendo conto dei nuovi scenari con i quali è confrontata la società di oggi, alle prese con l’entrata sulla scena di nuove religioni. Il primo documento che appare nelle pagine del nuovo sito riguarda proprio i flussi finanziari tra enti pubblici ed organizzazioni confessionali che rappresentano dei veri e propri privilegi già contestati, oltre un secolo fa, dalle forze laiche di questo Paese, quelle liberali in particolare. La ricostruzione con le relative tabelle sarà costantemente aggiornata. Altri contributi seguiranno per arricchire un sito il quale mira a sostenere il diritto delle persone all’autodeterminazione nel segno della libertà di coscienza in materia religiosa, non solo in ambito finanziario ma anche e prima ancora etico.

ASLP-TI   Giovanni Barella, presidente