Ripesco questa intervista (2019) e ci aggiungo un complimento.

Ticinolive da tempo si mostra scettico s ull’aeroporto. Non lo fa per cattiveria, non lo fa per capriccio, non lo fa perché appartiene a una tenebrosa congrega di complottisti. Non lo fa perché è socialista o verde, e quindi odiatore degli aerei, strumenti del Demonio.

Ticinolive è “contro” per un motivo tanto semplice quanto cristallino. Dopo decine di milioni versati al fine di colmare continui e reiterati deficit, si chiede al cittadino contribuente di versarne altri in assenza di una prospettiva realistica. Questo non è un modo ragionevole di gestire la cassa pubblica. Adesso incominciate a pagare, poi si vedrà. 

Naturalmente Ticinolive è aperto, aperto a tutti, anche ai molinari o ai verdi “ma non vedi che il mondo brucia?” o ai radicali “l’Unione europea è la nostra nuova patria”. Abbiamo incontrato l’avv. Simona Genini, politicamente PLR, tutta impegnata a raccogliere firme in favore dell’aeroporto. Le abbiamo proposto un’intervista in forma scritta e, con nostra viva soddisfazione, ha accettato.

Un’intervista di Francesco Maria.

Post scriptum. L’avv. Genini parla di un “sondaggio” sull’aeroporto realizzato dalla sezione PLR, presieduta da Guido Tognola. Noi non l’abbiamo visto ma proveremo a domandare a nostra moglie. Non è escluso che lei ne sappia qualcosa.

PS 2. Simona è stata brava ma io, per coerenza, non firmo.

* * *

Francesco De Maria  Ho visto che lei raccoglie firme in favore di Lugano Airport? Perché lo fa?

Simona Genini  Premetto che non faccio parte dell’organo direttivo dell’associazione AvioTicino, promotrice della petizione, ma è vero che sto raccogliendo delle firme. Perché lo faccio, semplice: come puro atto di fede!

I cittadini reagiscono positivamente, comprendono le  del sostegno, firmano?

Guardi non c’è grande discussione, come mi era capitato con altre iniziative, i cittadini reagiscono di pancia: o è si o no, senza discussioni. Per la mia esperienza i cittadini reagiscono positivamente basti pensare che in pochi giorni sono state raccolte oltre 3’000 firme.

Io, le confesso, oggi come oggi sono scettico sull’aeroporto. Non lo ero tempo fa. Il Municipio e il Consiglio di Stato ci propongono una (ennesima) cancellazione del deficit e un piano di rilancio che, eufemisticamente, può essere definito nebuloso. Immagino che lei non sia d’accordo…

Capisco che si possa essere scettici non tanto perché l’atto di rilancio può essere considerato nebuloso ma bensì perché le premesse che stavano alla base del messaggio municipale (ripreso da quello del Consiglio di Stato) sono cambiate. Ma non far niente equivale a decretare la chiusura dell’aeroporto entro la fine dell’anno. Una volta chiuso vedo male che ci possa essere un rilancio.

Lei conosce perfettamente il Messaggio al CC luganese. Ce lo riassuma per l’essenziale.

Dunque il primo dato importante è che la Città, rinunciando al diritto d’opzione permette al Cantone di aumentare la sua quota di partecipazione dal 12.5% al 40%. Verranno messi a disposizione dei fondi per ricapitalizzare la società e per coprire le perdite di gestione che vi saranno a fine anno.

Il Municipio lo modificherà? Mi sembra un atto dovuto visto che le premesse che stavano alla base del Messaggio sono cambiate . Credo che venga presentato un aggiornamento dello stesso nei prossimi giorni in modo da rispondere alle richieste puntuali formulate dalla Commissione della gestione.

Giudica lo studio dell’Università di San Gallo realistico?

Se lo analizziamo dal punto di vista qualitativo indubbiamente (anche se in molti passaggi chi ha effettuato lo studio utilizza il “condizionale”), manca l’analisi quantitativa sull’esercizio dello scalo.

Ha senso porre la questione in questi termini: l’aeroporto ci vuole e basta, tutto il resto è irrilevante o secondario?

Come atto di fede indubbiamente. Poi non dimentichiamo che ci sono 77 posti di lavoro diretti che sono messi in discussioni (ai quali occorre aggiungere gli ulteriori 200 legati alle attività di volo), elementi che  in tempi come questi non sono sicuramente da sottovalutare.

Lugano ha speso in non molti anni decine di milioni per colmare le perdite del suo aeroporto. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. La situazione, invece di migliorare, è nettamente peggiorata. Si può continuare così?

Chiaramente no! La risposta mi sembra scontata. È chiaro che i soldi non vanno buttati al vento, ma rilevo che la situazione che è andata a crearsi è frutto di una crisi del settore e per quanto attiene i voli di linea del divieto di cabotaggio oggi messo in discussione (vedi sotto). La riflessione dovrebbe essere un’altra se pur vero che la città ha speso milioni ha permesso a imprese internazionali di insediarsi nel luganese creando posti di lavori qualificati e generando interessanti gettiti fiscali.

Io non trasformerei l’aeroporto in un campo di patate, questo in verità è il sogno dei socialisti e dei verdi. Ma rinuncerei ai voli di linea, se non ci sono passeggeri, né destinazioni, né compagnie. È rimasto soltanto… il volo da e per Zurigo, operato da Swiss. Ma si sentono e si leggono molte lamentele. C’è anche una sua lettera, pubblicata…

Per la mia lettera rilevo che se la Swiss funziona, funziona bene, sono reduce da 5 giorni a Londra dove il volo con Swiss è stato perfetto. Chiaro che se un volo viene annullato (e il mio era stato annullato da Zurigo a Londra e non da Lugano a Zurigo) senza giustificazioni non può che creare malumore. Ciò premesso il divieto di cabotaggio che è presente nella legislazione federale crea non poche difficoltà. Mi sembra corretto favorire le aziende nazionali per quanto attiene ai voli interni, ma se queste non si dichiarano disponibili dovrebbero essere autorizzata la deroga al principio del cabotaggio. In tal senso mi consta che pochi giorni or sono il CdA di LASA abbia proprio chiesto in modo formale al Consiglio federale di ottenere una deroga al principio del cabotaggio. Di transenna rilevo che tale principio, alla fine, non tutela il mercato nazionale, se la compagnia di bandiera svizzera poi subappalta il volo ad altri.

Contro le decisioni (eventualmente positive) del consiglio comunale e del gran consiglio verranno – è praticamente certo – lanciati dei referendum. Lei pensa che si potranno superare?

Non ho la sfera di cristallo decideranno, come è giusto che sia, i cittadini. Mi auguro che ci sia un’informazione corretta da entrambi le parti per permettere un voto consapevole.

Perché la Lega difende, sulle barricate, l’aeroporto? Questo grave tema avrà un ruolo importante – o addirittura decisivo – nelle Comunali luganesi 2020 ?

Non sono leghista quindi mi sembra difficile rispondere a questa domanda, posso presumere che prevale da una parte l’anima sociale a tutela dei posti di lavoro, che il Nano sosteneva, dall’altra quella economica di alcuni esponenti che siedono in Municipio di Lugano e in Consiglio comunale.

IL PLR della Città ha recentemente diffuso – proprio il giorno in cui il CdA di LASA era in seduta – con Borradori, Lombardi, Zali eccetera – un comunicato al vetriolo. Ne è rimasta sbalordita? Va preso alla lettera? Come lo giudica?

Non sono rimasta per niente sbalordita. Preciso che non è stato fatto nessun comunicato stampa. La sezione di Lugano, già da tempo, stava studiando il problema e aveva lanciato un dibattito tra i propri aderenti chiedendo l’opinione sul messaggio del Municipio e sul futuro dello scalo. Sondaggio che avevo ricevuto pure io e al quale avevo prontamente risposto. L’Ufficio presidenziale del PLR della sezione di Lugano, dopo aver preso atto del sondaggio e di tutte le informazioni del caso, ha pubblicato il primo numero dei Liberal nel quale c’era un’analisi critica del messaggio municipale. Mai è stato detto dall’UP di Lugano che si è (era) contro l’aeroporto. A mio giudizio vi è poi stata una strumentalizzazione da parte della stampa.

Alla fine glielo debbo pur chiedere: qual è la sua ricetta per l’aeroporto?

Rispondo con una citazione di Igor Sikorsky ; “Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica Aeronautica, il calabrone non può volare, a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare”

Esclusiva di Ticinolive