INTERROGAZIONE

L’interrogazione originale è del consigliere comunale Demis Fumasoli. A livello cantonale c’è un atto parlamentare del PS. Riprendiamo il testo integrale del PLR dal portale Ticino Today.

* * *

La puntata di Falò (RSI) di giovedì 12 settembre 2019 ha evidenziato delle gravi irregolarità nella gestione di una procedura edilizia in merito ad un cambio di destinazione da “atelier per artisti” a “residenza secondaria” per un immobile sito sul fondo RFD 1042 sezione Castagnola, località San Rocco.

Da quanto emerge dalla succitata inchiesta sembrerebbe che il Comune di Lugano abbia concesso la licenza edilizia per un cambio di destinazione (da uso non abitativo a abitativo) permettendo all’istante di procedere con una semplice notifica e senza l’inoltro preventivo, come la legge impone, di una regolare domanda di costruzione. La procedura corretta, nel caso concreto, avrebbe senz’altro dovuto prevedere la necessità di pubblicazione e di preavviso cantonale e questo a tutela di interessi pubblici e privati evidenti.

Alla luce di quanto sopra, gli scriventi Consiglieri Comunali chiedono al lodevole Municipio:

1) Quali sono stati i motivi alla base della decisione di concedere un cambio di destinazione e di permettere una sostanziale ristrutturazione di un immobile con una semplice procedura di notifica in perfetta violazione delle più basilari prescrizioni della legge edilizia?

2) Quando è stato segnalato dai servizi preposti l’abuso? Quali sono state le misure intraprese dal Dicastero competente?

3) Non sarebbe opportuno richiedere formalmente all’istante di procedere alla presentazione di una domanda di costruzione a posteriori oppure alternativamente revocare le licenze edilizie concesse e di voler chiedere l’immediato ripristino della situazione precedente ai lavori?

4) Quali sono i motivi alla base del rifiuto da parte del Comune di Lugano di revocare le licenze edilizie come richiesta da parte del Dipartimento del Territorio il 7 agosto 2019?

5) Era già stata presentata la richiesta di collaudo per l’abitabilità? Se sì, il sopralluogo era già avvenuto e con quali riscontri e con quali risultati?

6) Corrisponde al vero che, come emergerebbe dal servizio di Falò, che si era intavolata una trattativa per sanare l’abuso con un accordo tra istante e Comune? Se sì, quali erano gli estremi di questo accordo e come, un accordo tra Comune e privati, avrebbe potuto sanare la situazione soprattutto senza il coinvolgimento del Dipartimento Cantonale competente?

7) Non sarebbe opportuno, alla luce dei fatti, verificare quale sia la prassi del Dicastero Edilizia privata per le richieste di cambi di destinazione? Di conseguenza non sarebbe opportuno ottenere un elenco completo delle procedure edilizie in cui non è stata richiesta la domanda di costruzione per un cambio di destinazione ma nei quali si è deciso di applicare la procedura della semplice notifica?

8) Quali sono gli strumenti in possesso del Municipio per il controllo del rispetto della procedura edilizia in modo che casi di questo tipo non si possano ripetere e che questo sia un caso isolato?

On. Rupen Nacaroglu
On. Giovanna Viscardi
On. Morena Ferrari Gamba
On. Paolo Toscanelli
On. Tobiolo Gianella
On. Federica Zanchi
On. Mario Antonini
On. Ugo Cancelli
On. Martina Caldelari
On. Petra Schnellmann
On. Deborah Moccetti