Lampedusa. Sono 92 i migranti arrivati ieri notte a bordo di un barchino in legno che era alla deriva ed è stato recuperato dalla Guardia Costiera Italiana, tra cui 40 donne coi rispettivi uomini e 12 minori, tutti trasferiti all’hotspot di contrada imbriacola, di capienza massima di 100 persone, al quale però sono poi sopraggiunte altre 300 persone, tutte su un’imbarcazione che invece aveva raggiunto la riva.

Un gruppo di tunisini protesta giorno e notte perché non vuole essere rimpatriato, pur non venendo da un paese in guerra. La Tunisia, dal canto suo, ha bloccato cinque barchini subsaharianiche erano diretti in Italia: si trattava di ivoriani, camerunesi, gambiani.

Il presidente del Consiglio Conte, sorprendentemente (o politicamente?) invitato dalla Meloni sul palco di Atreju, (congresso di centro di centro destra che si tiene in questi giorni tra le cui fila d’invitati conta anche Viktor Orban), ha denunciato l’emergenza immigrazione invocando, ancora una volta, la (vana?) collaborazione di tutta Europa. Ha ricevuto numerosi fischi dal pubblico.

i poliziotti italiani di Lampedusa, denunciano, nel frattempo, di essere sottoposti a “turni massacranti” per l’emergenza sbarchi.

Non si placano le polemiche per la nave Ocean Viking, alla quale Malta ha vietato lo sbarco (anche al bambino nato da appena 7 giorni), la nave però ha rifiutato il porto di Al Khoms offerto dalla Libia, avendo come punto preciso l’Italia. Le 182 persone a bordo aspettano di approdare in un porto sicuro che sarà, con molta probabilità, l’Italia.

Sono in molti a sostenere che la collaborazione europea non si rivelerà altro che “un grande bluff”, per i numerosi ostacoli che già si presentano alla “redistribuzione automatica”,