Jacques Chirac si è spento due giorni fa a 86 anni. Ripercorriamo insieme i tratti più salienti di un personaggio che è già Storia.  

Francia, 1968. Nel “maggio francese” delle violente rivoluzioni studentesche parigine, Jaques Chirac è segretario di Stato al Lavoro, ha 36 anni ed è un convinto gollista. Ha studiati all’Università di Science Po e all’Ena, prestigiosa formazione per gli alti funzionari.

Dalla delega all’Agricoltura, al Ministero degli Interni, poi, per due volte, Primo Ministro. E’ il 1995 quando, dopo due tentativi falliti nel 1981 e nel 1988, quando sale all’Eliseo. Alle spalle ha anche la carriera da sindaco di Parigi: è salito nel 1977 ed è restato in carica per ben 18 anni. Poi, nel 2002 vince, riconfermandosi, contro Jean-Marie Le Pen, leader dell’estrema destra, con l’80% dei voti.

Nel 1974 “tradisce” il candidato gollista alla presidenza, Delmas, favorendo l’elezione di Giscard d’Estaing, indebolendo fortemente l’ala bonapartista della destra francese da cui proveniva; fondando dunque un suo proprio partito, il Rassemblemenr pour la République, nuovo punto di riferimento della destra gollista; egemone e avversaria dell’estrema destra, appunto, del front National.

Negli ultimi anni del suo partito sale Sarkozy, che gli succederà nel 2005 come capo di partito e nel 2007 come presidente francese.

Uomo-emblema della V repubblica, Chirac sciolse l’Assemblea Nazionale nel 1997 per non dovere guidare la Francia nelle scelte di austerità politica imposte dall’Euro. Sempre negli anni ’90 è indagato per presunta corruzione avvenuta anni prima, ma se ne salva con un’immunità penale attribuitagli nel 2000 dalla Cassazione a Sezioni Unite, immunità che scade nel 2007, a cessazione della carica.

Conobbe Putin, Berlusconi, il Santo Padre Wojtyla, rappresentando un’epoca che, forse, si chiude con lui.