Al Museo Maina di Caslano il 28 settembre è stata inaugurata – alla presenza di un pubblico numeroso e competente – la mostra “Pittura e incisioni antiche”.  Opere di Sergio Maina (padre del proprietario e gallerista Leandro Maina), Alfred Wunderwald, Sabrina Mattioli (incisioni a punta secca) e Stefania Chiesa, giovane e promettente pittrice italiana. Ha intrattenuto gli ospiti al pianoforte con le immortali musiche di Gershwin il maestro Aldo de Tata.

Leandro Maina con Malou Hallberg Merz, organizzatrice di eventi
Sergio Maina, “il golfo di Agno”
Questo acrilico di Alfred Wunderwald sarà esposto allo Splendide Royal in occasione del Gala d’arte “Golden Palette” (18 ottobre)
Incisione di Sabrina Mattioni, “l’eremo di santa Caterina del Sasso sul Verbano”
Stefania Chiesa, “Autoritratto”. Collezione “Luci nel buio”

L’artista è stata presentata con un breve ma intenso e commovente intervento da Lucia Patrini. Eccone il testo.

Stefania Chiesa nasce a Parma nel 1983. Da bambina passa la maggior parte del suo tempo a disegnare, e, senza aver fatto alcuna scuola d’arte, dotata di talento innato, inizia il suo percorso artistico dopo aver attraversato un lungo periodo di sofferenza, nel 2001 e matura nel tempo uno stile personale, creando la linea “Luci nel Buio”. Si può affermare che la sua unica scuola d’arte sia stata “la vita”.

Stefania Chiesa

Dipinge in particolare dee, tutte inventate nella sua mente, immerse in giochi di luce, colori luminosi che affiorano dal buio. La donna, per Stefania, rappresenta un tramite per il domani, per il futuro, è la nascita, è l’emblema della vita stessa, ne porta la bellezza, il fascino, la dolcezza, in contrapposizione al passato doloroso da cui affiora, reso da toni più cupi degli sfondi, come per celarne l’entità.

I suoi paesaggi sono esplosioni di colore, tramonti dai toni forti, che tanto la incantano nelle sere d’estate, é l’attesa del domani, la speranza riposta nel futuro, da vivere intensamente. L’artista trae ispirazione dai suoi viaggi, dall’ambiente che la circonda, sfrutta emozioni provate personalmente osservando la natura. Il dipinto intitolato “Timanfaya” ne è un esempio, è materico, realizzato con le stesse tonalità laviche, gli stessi colori presenti nell’omonimo parco vulcanico
che tanto ha affascinato l’artista in un suo viaggio, a Lanzarote.

Lucia Patrini

In particolar modo, in occasione di questo evento, Stefania ha voluto sfruttare toni più chiari e per farlo si è ispirata all’acqua, come si evince dalle tele tonde, dipinte proprio in onore di questa esposizione.

Fanno parte della linea “Luci nel Buio” anche i Quadri-Led,in cui le tele dipinte diventano una forma di sfogo, espressione di insoddisfazione; la luce, applicata al telaio, attraversa le fessure come in procinto di esplodere e taglia il buio. Potrete ammirare due quadri-led, realizzati per la mostra.

Stefania espone per la prima volta in Svizzera, dopo aver partecipato a diverse mostre organizzate in Italia, presso gallerie di Milano, Roma e Venezia. E qui cito 3 esposizioni presso il palazzo storico del ‘500, Ca’ Zanardi, in una location raffinata, unica.

I dipinti di Stefania Chiesa sono pure emozioni, vortici di energia da cui lasciarsi trasportare.

Lucia Patrini

 

 

Un interessante “fuori programma”. Lo stilista internazionale Davide Maule ha presentato questo splendido collier, indossato dalla modella Tulia