Agosto 2019, in uno dei giorni del Festival

SUPERPIPPO (al secolo on. Filippo Lombardi)   Era chiaramente il favorito e si è ben affermato al primo turno. Le sue probabilità di spuntarla al ballottaggio sono alte. Venerdì sera mi ha detto: “Io non posseggo neanche lo smoking”. Ero stupito, un uomo di mondo, un politico di primo piano come lui… “Per la cena con Obama il black tie era di rigore, ho dovuto noleggiarne uno, e sai dove? In un negozio di costumi teatrali”.

BIXIO CAPRARA   La congiunzione ha vinto. Già, ma il partito ha perso vistosamente. In “chiaroscuro” si sentono parecchi mugugni. “Ha vinto il PPD”. “Loro sono più furbi”. “Dai tempi di Carlo Magno non ho mai visto il PLR sotto il 20 per cento”. (In realtà la signora si sbagliava perché il dato ufficiale è 20,5). Le prossime quattro settimane non saranno tranquille per lui, tutto dipenderà dalla sorte di Merlini. Merlini è la spada di Damocle.

MARINA CAROBBIO   È realmente in corsa per gli Stati. Oltre tutto in un clima di folle euforia. Questo in un certo senso “aggrava” le difficoltà di Merlini perché toglie senso a un’eventuale azione “salvate il soldato Ryan” da sinistra (2011 e 2015 in favore di Abate, contro Morisoli risp. Ghiggia).

MARCO CHIESA   Brillante, e felice al Talkì bar (una scoperta, facciamogli un po’ di réclame). I leghisti voteranno per lui? Parecchi pipidini voterebbero per lui se non fossero vincolati a votare Merlini. I democristiani seguono la legge di Dio e non tradiscono. Anche dal PLR potrebbero arrivare dei voti. Il candidato del partito (indubbiamente autorevole) non è amato da tutti, e alcuni hanno la memoria lunga.

BATTISTA GHIGGIA   Dura e inequivocabile sconfitta. Giunge addirittura sesto. Troppo note le sue disavventure per ricordarle qui. La perfidia del Caffè (che fa il suo lavoro, per l’amor di Dio). La sera del 26 settembre Ghiggia mi disse: “C’è stato fuoco amico”. Annuii gravemente. “Ma non puoi scriverlo”. Non scrissi nulla, obbedii. Ora Ghiggia accusa duramente Boris Bignasca usando parole pesanti, come “tradimento”. Io sono dispiaciuto per il suo insuccesso perché ai miei occhi era un candidato valido. Il suo lavoro rimane quello di un brillante avvocato.

GIOVANNI MERLINI   O vince agli Stati o è fuori. Chissà se desiderava essere messo in questa scomoda condizione di “tutto o niente”, “Campidoglio o rupe Tarpea”. L’avrà chiesto lui? In ogni caso nulla è perduto. Gli esiti possibili sono (a mio avviso) Lombardi-Carobbio, Lombardi-Chiesa e Lombardi-Merlini. Una gara emozionante che lascia spazio alle tattiche! Perché i pipidini propongono Pippo per la sesta volta? Questa almeno è una domanda facile. Perché chiunque altro avrebbe perso il seggio.

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MICHELE MOOR   Ha fatto una bella campagna, con forte impegno e larghezza di mezzi; con risultato nullo. Più di 10.000 voti lo separano dai primi due, una enormità. È arrivato quarto dopo Sabrina Gendotti, che non ha fatto alcuna campagna visibile. All’interno del partito non aveva chance, anche perché è andato e tornato (se proprio uno deve andare è meglio che non torni per niente). Poteva sperare nel voto esterno, di gente di destra simpatizzante con le sue idee, ma non ha funzionato. Peccato, perché il suo programma era valido. Aggiungo che, se uno consulta i numeri (andare su ti.ch), vede perfettamente che la dirigenza pipidina ha il controllo del partito.

NATALIA FERRARA   “E se non vincerai?” “Riproverò” “Fino a quando?” “Finché vincerò”. Il suo impegno incondizionato e illimitato le ha fruttato un solido terzo posto, è prima subentrante, ha una posizione. Ha scritto un libro, “Liberalismo”, che sto leggendo (ma ho ricevuto in prestito da mia suocera “Maria Luigia, duchessa di Parma” e le due letture s’intersecano). Da due o tre giorni è relatrice con Boris Bignasca sull’aeroporto, un tema rovente che la porrà al centro dei riflettori.

BORIS BIGNASCA   Farebbe bene a rispondere alle indignate accuse di Battista Ghiggia.

ALEX FARINELLI   Quattro anni fa (Consiglio di Stato) era arrivato quinto ma l’acqua passa sotto i ponti e l’importante carica di capogruppo in GC gli ha giovato molto.

GRETA GYSIN   Aveva dichiarato: “se mi eleggete a Berna, sono disposta a tornare nel Ticino”. Come la signora desiderava, è stato un piacere.

PAOLO PAMINI   Si diceva ieri: se Chiesa entra alla camera Alta, Marchesi si piazza alla Bassa e il bravo Paolo (primo subentrante a Lugano) viene ripescato alle Orsoline. Una specie di gioco dell’oca, dove ognuno avanza di una casella.

MARCO ROMANO   Ha salvato il suo seggio pericolante e oggi è sicuramente molto felice. Abbiamo fatto due conti (speriamo che siano giusti). Congiunzione a destra:  29,63% (risultato compromesso dal forte calo leghista). Congiunzione al centro: 39,71%. E dunque: 39,71 : 4  >  29,63 : 3. Come direbbe Bixio: esperimento (prima parte) riuscito!

Tanto per intenderci:  9,9275  contro  9,8767. Da brivido. Hitchcock non era che un dilettante.

FRANCO CAVALLI   Entusiasta come il primo giorno, non ha esitato a mettersi in gioco a 77 anni con il suo Forum alternativo. Buon secondo; contro la “Thunberg de noantri”, lanciatissima, mitizzata, non ce la fa e rimane a più di 3000 voti di distanza. Ma la vittoria è anche sua. Chiaro e gridato il suo NO all’accordo quadro.

FABIO REGAZZI   Io lo definirei un candidato “di destra” che il PLR non ha. Pieno di buon senso e per nulla schiavo del “politicamente corretto”. Naturalmente la sua posizione di presidente dell’AITI gli pone dei limiti (in particolare quanto alla posizione verso l’UE), limiti che sa gestire senza imbarazzo.

KARIN VALENZANO ROSSI   Quarta. Con Michela Pfyffer e Natalia Ferrara costituisce il terzetto rosa del PLR, un evidente plusvalore per il partito.

ROBERTA PANTANI   Ha perso, per pochissimo, il seggio e, pur nella delusione, ha mostrato serenità e dignità. Della cattiva prestazione della Lega è toccato a lei pagare il conto amaro.

LORENZO QUADRI  Lorenzo è un colonnello (immagino). La Lega dei colonnelli è in piena crisi, e anch’io la penso così. I colonnelli potrebbero essere Gobbi, Zali, Borradori, Quadri e Bignasca (dica quest’ultimo come ha tramato contro il candidato Ghiggia, e con chi). Dopo 28 lunghissimi anni il Movimento ha imboccato la via del declino? O è un semplice wishful thinking? Ruben Notari ha scritto su Facebook: “la Lega è finita”. Ma Ruben è un socialista e una testa calda, non bisogna dargli retta troppo facilmente.

Quand’ero giovane la Lega erano il Nano e Maspoli, adesso è tutto diverso. Sembrano tempi remoti ma il Nano è mancato solo 6 anni fa. In morte conquistò Lugano.