Sentenza della CARP su Bosia Mirra: arrampicate politiche sui vetri per giungere ad una depenalizzazione de facto. Forte rischio di ritorno del caos asilo!

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Quanto al testo, lasciamo il giudizio al lettore. Osserviamo però che una sentenza del genere, anche senza volerlo, potrebbe incoraggiare il favoreggiamento dell’immigrazione illegale.

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La Lega dei Ticinesi prende atto con sconcerto della sentenza nei confronti dell’ex deputata PS Lisa Bosia Mirra emessa dalla CARP (Corte di appello e di revisione penale) a quasi due mesi di distanza dal processo, tenutosi ad inizio settembre.

La sentenza, resa nota in data odierna, conferma quanto da tempo si sospetta: ovvero, che i tempi lunghi della CARP sono dovuti al fatto che la Corte è andata alla spasmodica ricerca di attenuanti farlocche, con l’obiettivo di giungere ad un’assoluzione, rispettivamente – come è stato il caso – ad una condanna irrisoria: ed infatti la pena pecuniaria sospesa inflitta dalla precedente istanza all’ex deputata PS è stata ridotta da 8’800 a 2’200 Fr, mentre la multa da 1000 Fr è stata annullata. Di conseguenza – diversamente, ad esempio, dall’automobilista che ha lasciato scadere il parchimetro in un posteggio – Bosia Mirra, che ha ripetutamente violato la Legge sugli stranieri facendo entrare a più riprese in Svizzera dei finti rifugiati, non pagherà un centesimo!

Grazie ad una serie di attenuanti di fantasia, al limite del grottesco – ad esempio la storiella della campagna denigratoria via social contro Bosia Mirra, circostanza che probabilmente nella prima volta della storia del diritto svizzero compare in una sentenza come scusante – la pena viene ridotta ai minimi termini. I sostenitori dell’azzeramento delle frontiere, coloro che sognano di trasformare l’immigrazione clandestina in un diritto umano, già esultano per questa sentenza manifestamente politica.

La Lega dei Ticinesi esprime per contro tutta la propria preoccupazione. La scelta politica della CARP di ridurre la pena fino alla totale inconsistenza, ricorrendo/inventandosi attenuanti di fantasia, evidenzia l’intenzione di giungere, di fatto, ad una depenalizzazione dell’immigrazione clandestina e di chi la favorisce, in barba alle leggi svizzere.

Tale andazzo, assieme alla riapertura dei porti italiani stabilita dal nuovo governo non eletto del Belpaese, espone il Ticino ad un grave rischio di ritorno del caos asilo. Qualcuno se ne dovrà assumere la responsabilità!

Lega dei Ticinesi

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Per “par condicio diamo la parola anche alle “condannata” (virgolette di rigore).

BOSIA MIRRA  

Sono felice e grata perché la corte di appello ha notevolmente ridotto la pena inflittami e riconosciuto l’attenuante dei motivi onorevoli. Ma soprattutto sono contenta che la corte abbia riconosciuto, in maniera inequivocabile in alcuni passaggi della sentenza, la gravità della situazione di Como e la sofferenza delle persone che li si trovavano. È un passo nella giusta direzione perché viene riconosciuto il diritto a esprimere solidarietà e pena per chi si trova nella sfortunata condizione di essere migrante senza alcuna sicurezza (e verso chiunque altro nelle medesime condizioni). Per contro la Corte conferma che l’attraversamento della frontiera è un delitto punibile.

Condivido la mia gioia con tutte le persone che in Svizzera e altrove si impegnano per i diritti delle persone migranti e con chi ha sofferto per me e con me in questi lunghi 3 anni.

A loro, alle persone in cammino va invece, ancora e sempre, tutta la mia ammirazione e la mia solidarietà. La condizione di esule è una delle peggiori condizioni al mondo. Nessuno lascia il proprio Paese e affronta un viaggio tanto pericoloso senza una buona motivazione, per una volta, sta scritto su una sentenza. (Facebook)