Il governatore della capitale indiana ha definito la città “Una camera a gas”, per la letterale morsa dello smog in cui New Delhi si trova.

Per il quinto giorno consecutivo la capitale indiana si trova sommersa dai veleni, ammantata in una fitta coltre di smog dentro la quale la visibilità non supera i 20 metri. L’aeroporto Indira Gandhi è stato chiuso e molti dei suoi voli sono stati deviati, con ritardi importanti.

Preoccupa l’aumento costante delle concentrazioni di inquinanti: il tasso di polluzione misurabile dall’indice AQI tocca il livello da allarme rosso di 625: nel quartiere di  Bawana, per esempio, è al livello record di 999.

A causa dello smog l’aspettativa di vita media si è già abbassata di 7 anni. Cifre da paura, con rimedi poco efficaci: da oggi, 4, al 15 novembre,  le auto circoleranno a targhe alterne, con esenzione ovvia per taxi, ambulanze e forze armate e quelle, meno ovvie, di donne alla guida da sole. 50 euro di multa ai trasgressori (4000 rupie).

Scuole chiuse fino a martedì, inoltre, e uffici governativi della città a orari sfalsati, per evitare la congestione del traffico stradale. Gli abitanti di Nuova Delhi vedono messa a dura prova la loro quotidianità: vietati esercizi fisici all’aria aperta poiché a loro è stato consigliato di stare in casa.