Un’imboscata, a Bavispe. Un gruppo di uomini armati ha attaccato tre famiglie coi loro 14 figli verso La mora. Secondo il procuratore dello Stato di Chihuaha, il numero dei morti non sarebbe ancora definito.

Uomini armati, probabilmente narcos, hanno circondato le vetture, freddando alcuni e bruciando altri (tra cui i bambini più piccoli, due gemellini neonati, legati ai sedili).

Tra le vittime vi è anche Benjamin, il cui fratello, Julian LeBaròn aveva fondato un’associazione di lotta al crimine in Messico, in cui ogni giorno 100 sono le vittime in media. Costui, salvatosi, ha raccontato scene terrificanti: dai bambini bruciati vivi, a un bambino ucciso mentre scappava, a una donna colpita al petto mentre cercava di mettersi in salvo. “E’ stato un massacro” ha detto tra le lacrime, pubblicando un video, divenuto poi virale, del veicolo ridotto a carcassa e carbonizzato.

I resti delle altre due auto carbonizzate sono stati trovati a poche decine di miglia da Bavispe, dove è stata tesa l’imboscata. All’interno dei suv carbonizzati, i resti delle vittime: Rhonita Miller Le Baròn, coi suoi quattro bambini, due gemelli di sei mesi e due fratellini di 8 e 10 anni. Rhonita doveva andare a Phoenix per prendere il marito per festeggiare l’anniversario di nozze.

Ancora da chiarire le ragioni del massacro: il Presidente Trump ha twittato che la famiglia si sarebbe trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, uccisa dai narcotrafficanti.

Dieci anni fa, altri due membri della famiglia LeBaron erano stati assassinati per aver affrontato i cartelli di droga che esercitavano controllo sulle terre di confine del sud dell’Arizona, dove la criminalità è tutt’oggi altissima.

Colpite altre due donne e i loro dieci bambini, uccisi mentre scappano. Sette bambini, però, sarebbero riusciti a scappare. Si cercano i dispersi, alcuni nel bosco dell’Arizona,dove si spera trovino salvezza.

I mormoni in Messico godono di doppia cittadinanza, messicana e americana, e fuggirono dagli Stati Uniti nel XIX secolo per vivere senza essere perseguitati nelle loro usanze e nel loro credo.