La scrittrice e pubblicista Anna Lauwaert dal suo Onsernone ci manda questo articolo, nel quale ribadisce le sue ben note tesi sull’Islam.

Colgo l’occasione per sottolineare un punto importante. Ticinolive non è un portale dedicato all’Islam. Ne parla (in certi momenti di meno o di più, visto lo scoppio fragoroso del caso dell’imam Jelassi) ma non è da esso condizionato e “occupato”. Non è la nostra “idea fissa”. Portali mirati del genere esistono e la stessa Anna Lauwaert ne cita due. Sono di un tipo completamente diverso e hanno indubbiamente una loro funzione.

Ticinolive tratta temi politici, con una linea di fondo che definiremmo “di destra liberale patriottica” (ben diversa dalla destra mercantile globalizzata), attualità internazionale (una selezione), arte e cultura, interviste. Rimane aperto anche ad altre sensibilità politiche, che possono essere ospitate.

Per concludere, il portale sull’Islam non è certo tenero e più volte ha deplorato il buonismo “politicamente corretto” dell’autorità e dei media. Sotto questo aspetto non possiamo essere rimproverati. La parola passa ora a

La Moschea Blu di Istanbul. Foto Pixabay

ANNA LAUWAERT  Spettabile Redazione,  vorrei commentare l’intervista del signor Ghiringhelli pubblicata su Ticinolive.

Per quanto concerne politici e partiti non sono abbastanza informata per poter esprimermi. Invece su ll’islam posso dire che il signor Ghiringhelli ha ragione: questo tema è più importante di tutti gli altri perché si tratta di una questione globale di civiltà.

L’islam non è “una religione” al senso che noi diamo a questa parola, anzi, l’islam è un modo di vivere, una teocrazia nella quale la legge è data dal loro Allah, completamente al contrario della nostra democrazia nella quale è il popolo che vota le leggi. Sono due sistemi contrari ed incompatibili.

Non ci vogliono guerre spettacolari per imporci l’islam: basta 50% + 1 nei municipi, società, organizzazioni, ecc. Troppi Occidentali considerano ancora che si tratta di un folklore esotico. Invece no! Per i musulmani è una cosa seria con la quale non si scherza. È un sistema collettivo, integrale, senza mezzi termini: o si è musulmano a 100% o non si è musulmano. Si può essere cattolico non praticante; questo invece nell’islam non esiste.

Il tema islam & migrazione non è sentito (non ne saremmo tanto sicuri! nota della Red) perché in Svizzera/Ticino non è visibile come in Francia o Belgio. Parlarne dà fastidio e fa paura. Tutte le persone che se ne occupano incontrano le stesse reazioni di rifiuto anche da parte di parenti ed amici. Ho perso diversi amici e regolarmente mi viene chiesto “rimuovi il mio indirizzo dalla tua mailing list” e addirittura “non hai il diritto di farmi paura”.

L’accesso alla stampa è difficile perché il tema è scomodo e diventa facilmente polemico se non aggressivo. Inoltre le lettere ai giornali sono limitate a +- 1800 battute spazi compresi, il che è insufficiente per esprimere idee con la dovuta chiarezza e diplomazia. Meno i lettori sono informati, meno s’interessano e meno viene dato spazio al tema. Invece in Francia la stampa alternativa è numerosa. Purtroppo noto che i Ticinesi non si danno la pena di leggere articoli scritti in francese. Certi siti come Les Observateurs di Ginevra ripropongono articoli apparsi in altri giornali e articoli scritti appositamente per loro. Altri siti francesi come Riposte Laïque pubblicano ogni giorno una decina di articoli scritti dai lettori.

Il signor Ghiringhelli cita tappe importanti per la nostra scoperta dell’islam come Sami Aldeeb, Sylvain Besson e soprattutto Alain Wagner, che ci spiega come i paesi europei si sono venduti ai paesi arabo-musulmani per del petrolio. È anche basilare l’articolo pubblicato nel 2005 dal Wallstreet Journal * che ritraccia la storia della propagazione dell’islam in Europa, via i Fratelli Musulmani e a partire della moschea di Monaco di Baviera per ex nazisti e che ha ramificazioni fino a Lugano, citando i nomi di noti cittadini.

Vorrei aggiungere un’importante tassello: vanno citati gli scienziati: linguisti, archeologi, storici, ecc che studiano e spiegano che cosa è l’islam. Tra loro il più importante è senz’altro l’ingegnere Jean-Jacques Walter** che ha messo il corano sul computer e l’ha analizzato secondo la teoria dei codici. (stile/vocabolario di un testo o di una musica permettono di identificarne l’autore). Le conclusioni sono che il Corano non è ciò che credono i musulmani: non è scritto da Allah e caduto dal cielo sulla terra, ma è stato scritto da una cinquantina di autori diversi sull’arco di 200 anni ed in quel testo Maometto viene appena citato.

Questo significa, per la nostra mentalità cartesiana, che i musulmani credono ad una illusione. È ineluttabile che più i nuovi venuti studieranno le nostre discipline, più penseranno invece di credere, il che fa dire al professore Sami Aldeeb che tra 50 anni l’islam non esisterà più (! Red). Le moschee si vuoteranno come le chiese si sono vuotate dopo il Vaticano II. Vorrei rimproverare ai politici di agire troppo secondo ideologie e disciplina del partito invece di interpellare le persone informate come, ad esempio, il professor Sami Aldeeb.

La mancanza di conoscenza dell’islam porta a malintesi. Tutto di un tratto si scopre che tale persona è un “terrorista” allorché quella persona non fa altro che mettere in pratica le prescrizioni della sua fede (non abbiamo voluto censurare quest’ultima affermazione, dalla quale sentiamo tuttavia il dovere di distanziarci; Red). Siamo centinaia a dire, scrivere, spiegare, ma non c’è niente da fare: non si vuole conoscere l’islam com’è. Invece si vuole fantasticare l’islam romantico degli orientalisti di due secoli fa. Il che non è solo ipocrisia, ma anche insulto ai musulmani.

In conclusione: se i cittadini, politici compresi, si dessero la pena di leggere o almeno ascoltare quelli che sono più informati, non saremmo al punto di oggi, nefasto, tanto per i musulmani che per noi. Di conseguenza vanno eletti politici che sono coscienti dell’importanza globale della questione e determinati a portarci soluzioni concrete.

Anna Lauwaert

*https://www.checkpoint-online.ch/CheckPoint/Histoire/His0021-MosqueeIslamisteMunich.html

**https://www.youtube.com/watch?v=PfjzhjDiSOM