Oggi i cittadini spagnoli sono chiamati per l’ennesima volta ad esprimersi alle votazioni per rinnovare il parlamento. Il nuovo voto arriva a soli 6 mesi dall’ultima volta che gli spagnoli si sono recati alle urne. Le elezioni dello scorso aprile non hanno portato a nulla, un po’ come tutte quelle che si sono tenute in Spagna negli ultimi quattro anni, a causa dei continui disaccordi tra i principali partiti, il Partito socialista del ministro Pedro Sánchez e Unidas Podemos, coalizione di sinistra con a capo Pablo Iglesias.

Nel bel mezzo della crisi catalana l’attuale presidente del governo Sánchez ha deciso di sciogliere le camere, nonostante la pericolosa avanzata dell’estrema destra di Vox. Secondo gli ultimi sondaggi infatti il partito potrebbe accaparrassi circa 50 deputati su 350, ovvero il doppio rispetto ai seggi ottenuti in aprile. Numerosi i tentativi sia dalla sinistra che dal centrodestra di convincere gli elettori a scongiurare la minaccia dell’estrema destra.

La campagna elettorale di Sánchez è stata accesa e si è conclusa a Barcellona invece che a Madrid come da tradizione, ma nonostante questo si teme che il suo partito possa comunque registrare un calo. Dal 123 seggi ottenuti alle scorse elezioni potrebbe scendere a 116. Sembra essere stabile invece la coalizione di sinistra Unidas Podemos che si ipotizza possa mantenere i suoi 42 seggi o addirittura ottenerne qualcuno in più.

Nel caso in cui la sinistra dovesse trionfare nuovamente sarà necessario che i due partiti dimostrino la volontà di formare finalmente un esecutivo, mettendo da parte le divergenze che hanno caratterizzato l’ultimo mandato. I due leader, Iglesias e Sánchez, hanno infatti passato gli ultimi mesi a puntare il dito l’uno contro l’altro accusandosi a vicenda di essere la causa del mancato raggiungimento di un accordo.

Questa volta chi si presenterà alle urne avrà la possibilità di votare un altro partito di sinistra, Más País guidato dal Iñigo Errejón, ex dirigente di Podemos. Il suo partito si definisce progressista, ecologista e femminista ma per adesso i sondaggi non lo danno per favorito.

Gli ultimi sondaggi infatti danno ancora come primo partito quello Socialista con 27.2% dei voti, seguito dal Partito Popolare (PP) di centrodestra con 20.8% di preferenze, Vox (13.5%), Unidas Podemos (12.4%) e infine Más País con il 3.7% di voti.