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La presidente dei Verdi Regula Rytz, ha dichiarato oggi di essere pronta per un seggio in governo. La rivendicazione arriva a seguito al risultato storico che gli ambientalisti svizzeri hanno raggiunto alle ultime elezioni parlamentari dove hanno triplicato la propria rappresentanza. Insieme al Partito dei Liberali Verdi, il Partito ecologista svizzero controlla difatti un quarto del Consiglio nazionale, la camera bassa del parlamento.

La consigliera federale potrebbe non essere l’unica candidata, il gruppo parlamentare del Partito ecologista infatti potrebbe mettere al suo fianco altre persone. In ogni caso, il percorso che attende la Rytz non è di certo facile. Anche se una rappresentanza più ecologica al Consiglio federale sarebbe per molti auspicabile, dovrebbe sostituire uno dei ministri che stanno già ricoprendo la carica, una missione senza dubbio non facile.

La Rytz propone una nuova formula con la quale attribuire due seggi ai due principali partiti, l’UDC e il PS, e un seggio agli altri tre partiti, PLR, PPD e Verdi, in modo tale da rispecchiare meglio la rappresentazione del nuovo Parlamento. Un’idea che secondo la Rytz non va giù soprattutto ai liberali: “Non ne vogliono nemmeno discutere! Eppure il PLR deve accettare che qualcosa di storico è accaduto lo scorso ottobre. Quanto all’UDC, si vedrà l’11 di dicembre se questo partito terrà fede alle proprie convinzioni e alla democrazia da quest’ultimo tanto sbandierata»  ha dichiarato la donna.

L’entrata nell’esecutivo della Rytz favoreggerebbe senza ombra di dubbio la parità di genere, ora che molte più donne sono state elette nel parlamento. Tuttavia, dato che a cedere il seggio all’ecologista dovrebbe essere proprio il ticinese Ignazio Cassis, unico consigliere federale italofono, ne soffrirebbe la rappresentanza della minoranze linguistiche e culturali.