Riceviamo e pubblichiamo. Il testo non impegna la redazione.

L’assedio “thunberghiano” prosegue incessante, nel Ticino, in Svizzera, nel mondo. Noi pensiamo che le forze politiche “tradizionali” elaboreranno una strategia di resistenza, anche perché nella passività rischiano di essere spazzate via. Le conseguenze di questa “isteria verde generalizzata” (alcuni la chiamano così) sul piano politico ed economico sono immense. Far finta di niente è impossibile.

Il prossimo passo in Elvezia riguarda il Consiglio federale, e la data è l’11 dicembre. Sarà interessante!

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Mancano 4 giorni al quarto sciopero mondiale per il clima. Dopo tre scioperi globali, più di 7,6 milioni di persone fanno parte del Movimento Sciopero per il clima (internazionalmente conosciuto come Fridays for Future), il quale festeggerà presto il primo anno di esistenza in Ticino.

davanti al municipio di Lugano; foto Ticinolive

I risultati delle manifestazioni sono evidenti: il clima è ora un argomento di stretta attualità, molte persone fanno più attenzione all’ambiente nel quotidiano riconsiderando le proprie abitudini. Negli ultimi tempi si è data particolare attenzione alle elezioni federali, per le quali si sono organizzati eventi specifici, quali dibattiti e conferenze, ma ora è giunto il momento di tornare numerosi in piazza, anche per ricordare ai nostri nuovi rappresentanti a Berna di tenere fede alle promesse fatte. Lo sciopero di venerdì, inoltre, sarà una palestra in vista dello sciopero generale nazionale previsto per il 15 maggio 2020.

I successi iniziano a farsi notare: oltre alle innumerevoli dichiarazioni di emergenza climatica di città, cantoni e nazioni, alcune realtà hanno già iniziato a concretizzare le richieste dei giovani. L’Italia, ad esempio, ha di recente concesso maggiore spazio allo studio dei cambiamenti climatici all’interno dei programmi scolastici. Anche altri paesi stanno iniziando a reagire, ma l’emergenza climatica impone cambiamenti radicali, e per questo è necessario continuare a manifestare per il clima. A questo proposito, a livello cantonale si sta lavorando molto con i Municipi, alcuni dei quali hanno espresso il loro interesse a parlare con dei membri del Movimento, al fine di capirne a fondo le
rivendicazioni.

Il Movimento ed il DECS sono giunti ad un accordo, il quale permetterà agli studenti di assentarsi durante lo sciopero, anche se le assenze verranno registrate come regolari. Durante la giornata del 29 novembre, inoltre, ogni sede sarà libera di organizzare attività a tema. In alcuni istituti hanno già preso forma conferenze e proiezioni di film riguardanti l’ambiente. Anche la collaborazione con le scuole medie è stata intensificata, al fine di coinvolgere un pubblico ancor più ampio nell’attività del Movimento.

Se la crisi climatica è difficilmente arrestabile, noi saremo inarrestabili! Invitiamo tutta la popolazione ticinese a manifestare con noi venerdì 29 settembre dalle 14:30, a Bellinzona. Il ritrovo è previsto in Largo Elvezia. L’invito è quindi quello di scendere in piazza tutti assieme, per dimostrare l’importanza dell’emergenza climatica e per chiedere provvedimenti concreti ed immediati.

Per il Movimento Sciopero per il Clima Svizzera,
Kevin Simão Ograbek