Londra, London Bridge. Ora locale 14.00. Sul noto ponte di Londra in cemento armato (ri)costruito negli anni ’70 dal quale si rimira in lontananza il Tower Bridge, si trova anche Usman Khan, 28 anni, islamista radicale, collegato al gruppo Al-Muhajiroun, (guidato dall’imam Anjem Choudary, condannato per terrorismo nel 2016). Vive nell’area di Staffordshire ed è in libertà vigilata: alla caviglia indossa il braccialetto elettronico per aver partecipato al complotto per l’attentato alla borsa di Londra nel 2013. Il complotto era gestito da una tribù mussulmana del Pakistan.  Non solo: nel 2016 voleva assalire, assieme ad altri otto islamisti, l’allora sindaco di Londra, Boris Johnson, il dean di St Paul’s Cathedral, nonché due rabbini e l’ambasciata americana.

Alle ore 14 di ieri, Usman Khan è di passaggio sul ponte perché ha appena partecipato all’evento di Learning Togheter, dedicata all’istruzione dei carcerati. E’ armato di un coltello. Ad un tratto, assale cinque persone. Il panico si dirama in breve, raggiungendo il vicino Borough Market, affollato da turisti. Viene disarmato da due uomini: uno di questi ha i capelli ramati ed indossa giacca e cravatta: viene ripreso dai media col coltello in mano: tutti erroneamente,per molte ore, a causa di un’errata sinergia dei media, scambieranno quest’eroe per il terrorista. Invece il terrorista, che indossa una finta cintura esplosiva, disarmato, si ritrova a terra: un uomo gli versa il contenuto dell’estintore addosso e la polizia gli spara: l’assassino è morto.

Tra i feriti, due, un uomo e una donna, muoiono in serata in Ospedale; altri tre restano ad oggi ricoverati. Il sindaco di Londra, Saddiq Khan parla di”unità” richiamando alla fratellanza i londinesi. L’ex sindaco di Londra, invece, Boris Johnson, critica la libertà vigilata del terrorista, provvedimento che ha gravemente compromesso la sicurezza di Londra e dei londinesi.

Un terzo degli uomini che hanno fermato l’assassino, è un assassino anch’egli: è James Ford, che nel 2004 tagliò la gola a una 21enne, afflitta da un leggero ritardo mentale, Amanda Champion, che viveva nel Kent. L’uomo venne arrestato dalla testimonianza di un Samaritano che aveva ricevuto 45 chiamate da James in cui, senza mai rivelare il motivo del femminicidio, aveva confessato minacciando il suicidio. Incarcerato. si trovava ieri in permesso premio. Permesso di cui la zia della vittima, come tutti i famigliari, non era al corrente ed ora parla “non è un eroe” dice “è un assassino in uscita, che aveva un permesso di cui noi non sapevamo nulla”. Il Ministro della Giustizia non commenta.

Il video dell’attacco terrorista.  

Nel medesimo giorno, alla sera,all’Aia, nei Paesi Bassi, nel centro della città, un altro terrorista, di presunta origine nord africana, ha accoltellato tre minorenni, fortunatamente non gravi. Coincidenze o attacchi pianificati?