di Cristina T. Chiochia

Riunire l’Italia oltre l’Italia attraverso il cibo. Cibo come cultura del territorio,quale arte della tavola, con servizi di qualità e quel senso d’accoglienza tipico direttamente nel piatto. Ecco cosa spesso offrono i ristoranti italiani in Italia e nel mondo. Luoghi in cui gli ospiti, non semplici clienti, mai delusi, coltiveranno poi “un buon ricordo” non solo del cibo ma della accoglienza loro riservata. Il “piatto”, virtuale o reale che sia quindi, che possa rappresentare In uno spirito di goliardia ed amicizia il valore dei ristoranti che non a caso, si chiamano ” del Buon Ricordo”.

Si è svolto ieri l’evento annuale della celebre Unione ristoranti del Buon Ricordo, nata in Italia, per festeggiare così anche quest’anno, i suoi nuovi soci, ma in un modo inclusivo, al fine di testimoniare ed intendere ancora una volta il senso della ristorazione declinata in un vero “made in Italy” attraverso i suoi protagonisti in prima linea. Motivo per cui si era presenti alla serata .

Regalare ai propri clienti un buon ricordo non solo attraverso il consumo di un piatto, ma renderli ospiti, per diventare “collezionisti di Emozioni”, come dice Cesare Carbone, presidente unione ristoranti del buon ricordo “il buon ricordo per me e la mia famiglia ha un significato particolare. Sentimentale, storico ma profondamente concreto e presente […] noi ci siamo nel panorama della ristorazione italiana, e molti di noi c’erano anche prima che nell’ultimo decennio, ristoranti e cuochi diventassero protagonisti della scena mediatica. Il nostro messaggio parla di continuità e professionalità al servizio del cliente”.

Ecco in estrema sintesi come la squadra dell’unione dei ristoranti del buon ricordo nasce , cresce e gode di ottima salute dal lontano 1964 e che vanta anche la presenza di tanti ex ospiti affezionati, con un’associazione che li coinvolge grazie ai suoi celebri piatti “del buon ricordo” appunto, rappresentazione di un modo di intendere l’occasione di un pranzo in famiglia o una cena con degli amici, circostanze non solo di un buon piatto consumato in un ristorante, ma attraverso la consegna del piatto di ceramica dipinto a mano, anche un modo di rappresentare le specialità ordinate che affascinano e incuriosiscono, come appunto Walter Casna, presidente dell’associazione “dei collezionisti piatti del buon ricordo”, ama ricordare.

Un mix di ospiti, quelli che si sono dati appuntamento alle Officine del Volo a Milano, oltre che di giornalisti e personalità tra cui Francesco Moser ex ciclista professionista italiano ancora molto amato e tanti i partner strategici. E così, tutti riuniti tra piatti dell’eccellenza dello stare bene a tavola che si sono mixati alla gioiosa presentazione della serata dei 9 nuovi soci-ristoranti che ora entrano a pieno titolo nella celebre “squadra” dei Ristoranti del Buon Ricordo.

E così, sul palcoscenico, allestito in fondo alla sale al termine della presentazione degli antipasti, ecco per avvicendarsi i nuovi protagonisti con ristoranti con sede in Italia ed all’estero, mentre al secondo piano, sfilavano in un trionfo di sapori, gli Chef con i loro piatti in una sorta di percorso emozionale per il palato che premia oltre il gusto, anche la convivialità e l’attenzione per gli ospiti sul territorio.che con “ricchezza e poliedricità della cucina regionale italiana, di cui sono custodi e propositivi protagonisti contemporanei”, come recita il comunicato stampa, fanno vivere sulle loro tavole “un’esperienza conoscitiva ed emozionale, si riscoprono antichi sapori dimenticati nell’archivio della memoria e se ne gustano di nuovi sapientemente composti. Perché il Buon Ricordo guarda avanti.

Non è solo tutela della tradizione gastronomica del Bel Paese, ma anche e soprattutto valorizzazione in chiave contemporanea di queste radici”come declinato dalla linea del consiglio direttivo dell’associazione.

Conclu​dendo un mix di gusto e passione italiana per la cucina. Come tradizione insegna.

Cristina T. Chiochia