Regula Rytz manca nettamente l’obiettivo, semaforo rosso ai verdi

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8.00  La presidente dell’Assemblea federale Isabelle Moret ha aperto la seduta.

La Notte dei lunghi coltelli è trascorsa tranquilla. I giornalisti (un po’ delusi) hanno poco da scrivere.

In “programma” c’è l’attacco dei Verdi, vittoriosi il 20 ottobre, al seggio del consigliere federale Ignazio Cassis, PLR. Gli ecologisti mettono in campo la loro presidente Regula Rytz.

Le posizioni dei partiti. Rytz può contare, ovviamente, sui Verdi e sui Socialisti. Cassis su PLR, UDC e, ufficialmente, sul PPD. Ma il leader socialista Levrat ha dichiarato: “Se il PPD non vota Rytz, a breve termine perderà il suo seggio in governo”. I Verdi liberali, combattuti tra fede Verde e “non estremismo”, lasciano ai loro deputati libertà di voto.

Dopo le dichiarazioni dei capigruppo (in corso) si procede verso le presumibili conferme di Maurer, Sommaruga, Berset, Parmelin.

8.20  La capogruppo verde liberale Tiana Moser esprime un parere sostanzialmente negativo sulla candidatura di Regula Rytz. Tre seggi alla sinistra? Troppi. Ma… la formula magica non è più attuale, dev’essere superata.

8.56  MAURER rieletto con 213 voti su 244 (23 schede bianche). Nel 2011 159 voti, nel 2015 173. I numeri sono eloquenti, il ministro UDC è pienamente accettato dall’establishment politico.

Il “momento supremo” di Ueli Maurer, presidente della Confederazione. La foto nello Studio ovale.

È il turno di Sommaruga.

9.17  SOMMARUGA rieletta con 192 voti.

Sommaruga immortalata a Lugano. Ha tra le mani una petizione consegnatale da Tiziano Galeazzi.

Ora tocca a Berset.

C’è posto… Dichiarazione di Bruno Storni (subentrato a Marina Carobbio). Domanda: “Lei vuole il Ticinese o preferisce la Verde?”. “C’è posto per tutti, voglio l’uno e l’altra. Basta aumentare il numero dei consiglieri federali!”. Lasciamo questa esternazione al giudizio del lettore.

9.34  BERSET confermato con 214 voti.

Alain Berset al festival di Locarno in compagnia di alcuni personaggi noti

Tocca ora a Guy Parmelin. L’ora di Cassis è sempre più vicina (ma tutti giurano che non succederà niente).

La TV di Stato mostra un drappello di ticinesi che davanti al Palazzo manifestano in favore di Ignazio Cassis.

 

9.53  PARMELIN confermato con 191 voti.

Una deputata verde alla TV: “Siamo in emergenza climatica. Chi detiene il potere, ovviamente, non vuole mollarlo. Siamo in emergenza climatica“. Intervistatore: “Le prospettive di elezione non sono brillanti…”. “Sperare si può e si deve sempre. Siamo in emergenza climatica“.

Se deve succedere qualcosa, succede adesso.

Ignazio Cassis sbarca dal Superpuma (1° agosto 2019)
La sera prima (19 settembre 2017) alla Kornhauskeller
Regula Rytz. Foto Wiki commons (Hadi). https://en.wikipedia.org/wiki/Creative_Commons

10.12  IGNAZIO CASSIS rieletto con 145 voti. La presidente dei Verdi Regula Rytz si ferma a quota 82.

Totale assenza di suspense. Da un punto di vista giornalistico un flop, ma l’onore ticinese è salvo. Il PLR (federale e cantonale) tira un grosso sospiro di sollievo.

10.30  VIOLA AMHERD rieletta con 218 voti.

10.47  KARIN KELLER-SUTTER rieletta con 169 voti. Una larga parte della sinistra non l’ha votata ma nessun pericolo.

Ed è già tutto finito. Nonostante il lodevole tentativo dei media di tenere alto l’interesse del pubblico, la mattinata si è rivelata piatta e avara di emozioni. Meno di niente in confronto al mitico e drammatico 2007. Non è sempre festa.

Se il popolo svizzero ha preso una “cotta” per Greta Thunberg, il Parlamento ha tirato il freno a mano. Se ne riparla tra quattro anni. Sicuramente molti (segretamente) sperano che il popolo a quel punto si sarà (almeno un po’) stufato dei Verdi, della loro icona, del loro catastrofismo e delle loro tasse.

Regula Rytz ha vinto le elezioni ma, come candidata, non è piaciuta.