GRETA GYSIN  I Verdi rimangono fuori dal Governo, così ha deciso l’Assemblea federale. Peccato. Peccato perché è stata ignorata la volontà popolare, che vuole una politica più sensibile alle questioni ambientali. Peccato perché la stabilità istituzionale passa anche attraverso il cambiamento, al passo con la società, di chi vi siede. Peccato perché in una situazione di crisi climatica, la presenza di una verde nell’esecutivo sarebbe più che mai urgente.

Continueremo, noi Verdi, a fare il lavoro che è più che mai urgente fare: una politica più sensibile alle questioni ambientali e attenta alla giustizia e all’equità sociale. Lo faremo all’opposizione, forti di un sostegno elettorale che, anche se ignorato dalla maggioranza dell’Assemblea federale, ci darà forza almeno per i prossimi quattro anni.

* * *

Comprensibile il tentativo dei Verdi di sfruttare il momento magico. Il popolo è manipolabile e le sue convinzioni e i suoi favori mutano rapidamente.

Non ci stupiremmo più di tanto se questa “frenesia verde” che ha mandato in fibrillazione il pianeta (e mamma Elvezia) si sgonfiasse presto. Anche la Figura Sublime Carismatica potrebbe non durare a lungo. La gente è capricciosa e incostante.

Quando vedranno montagne di proibizioni e tasse (che altro?), il loro fervore messianico si attenuerà.

L’antidoto si può trovare. Ma l’antidoto non risiede nel “sistema Gössi”, la cui ricetta “geniale” impone di scimmiottare l’avversario.