Banca Nazionale dell’Agricoltura, Milano, 12 dicembre 1969, ore 16.37. Una bomba esplode, provocando 17 morti e 88 feriti. 

Nel momento in cui sto scrivendo, sono le ore 16.27. Cinquant’anni fa, tra dieci minuti esatti, a pochi km dal luogo in cui ora, cinquant’anni dopo, sto scrivendo, una bomba di 7 kg di tritolo, nascosta nel cestino della spazzatura, esplode alla Banca nazionale dell’Agricoltura, e 17 persone perdono la vita. L’attentato sarà considerato il “primo e più dirompente atto terroristico del dopo guerra”, che dividerà, secondo alcuni storiografi, la Repubblica Italiana nel post  e nel pre attentato.

Contemporaneamente a Roma, tre bombe esplosero alla banca nazionale del Lavoro in via San Basilio, in Piazza Venezia e all’Altare della Patria. A Milano, ancora, un’altra bomba non esplose in Piazza della Scala.

Inaugurò gli anni id piombo, gli atroci anni delle “guerre civili” che videro nella strage di Piazza Fontana la più sanguinosa delle tragedie di un’epoca di sangue e di tensione, seconda solo alla strage di Bologna (2 giugno 1980) che causò l’esorbitante cifra di 85 morti, e prima della triste serie che, tra le altre eclatanti stragi conta quelle del treno Italicus (4 agosto 1974), 8 morti e dei piazza della Loggia (28 maggio dello stesso anno) che causò 8 morti.

Gli artefici della sanguinosa strage di Piazza Fontana non furono mai veramente chiarite: come colpevoli furono indagati esponenti dell’estrema destra, che a loro volta, però, fecero una contro inchiesta contro le brigate rosse. Come colpevoli furono individuati gli esponenti del gruppo sovversivo Ordine Nuovo, capitanato da Franco Freda e Giovanni Ventura, che però furono assolti in entenza definitiva nel 1987. Non fu mai individuato l’esecutore materiale, ovvero colui che pose la bomba nel salone della cupola della Banca. Il suo gesto provocò la morte di 17 persone, di cui 13 sul colpo, il ferimento di 87 e la morte, un anno dopo, di una diciottesima persona per le ferite riportate in seguito all’esplosione.

In questo momento sono le 16.40. Da tre minuti, cinquant’anni fa, la vita di 18 persone, si è spezzata, in un solo istante.