E’ il primo avvenimento di questo genere in Svizzera, la disattivazione è avvenuta con successo. La temperatura dell’acqua diventerà più fredda: da 280 gradi Celsius a meno di 100. 

Mühleberg, Canton Berna. Dopo 47 anni di attività, la centrale nucleare ha cessato di esistere. Da essa derivava circa il 5% dell’energia nucleare di tutta la Svizzera, eppure il suo spegnimento non avrà alcuna influenza negativa a discapito dell’approvvigionamento di energia: il Gruppo BKW, infatti, produce molta più elettricità rispetto al fabbisogno dei consumatori, tanto da poter procurare, volendolo, anche elettricità per gli altri paesi Europei. Per esempio un investimento è già programmato, e includerà anche le centrali eoliche in Italia e Germania.

Ieri, nella sala dei comandi della centrale, sono stati premuti due pulsanti alle 12.30: la pressione del reattore si è ridotta e la temperatura dell’acqua del lago di Bienne si abbasserà di 0,3 gradi: la maggior parte del calore prodotto dalla centrale si era infatti sempre riversata nel fiume Aar, che si riversa nel lago di Benne. L’abbassamento delle temperature sarà percepito sino in Germania e ritarderà il surriscaldamento climatico a livello locale.

Lo smantellamento è previsto per il 6 gennaio, quando, dal 22 dicembre la centrale avrà cessato definitivamente di funzionare (lo spegnimento avverrà gradualmente), la radiottività diminuirà di mille volte, e la copertura in cemento del serbatoio, dopo essere stata chiusa per tre mesi, sarà riaperta e smantellata da marzo 2020.

Entro il 2024 le 6000 tonnellate di materiale radioattivo,verranno portate nel deposito geologico di Würenlingen, nel canton Argovia.

Solo dal 2034 l’area sarà riutilizzata ad uso industriale, poiché fino a quella data 200 persone saranno impegnate nella rimozione del materiale radioattivo. Costo totale: 927 milioni di franchi. Senza tener conto dello smaltimento, che costerà, invece, tra 1.25 e 1.4 miliardi di franchi.