Venerdì scorso il presidente americano Donald Trumo ha firmato il National Defence Authorization Act che istituisce ufficialmente le “forze spaziali” degli Stati Uniti. A guidare il neonato corpo militare sarà il Segretario Barbara Barrett, i 16mila uomini che lo comporranno risponderanno all’Air Force. A loro capo ci sarà il generale John Raymond. Il segretario alla Difesa Mark Esper ha così commentato la notizia: “L’istituzione delle forze spaziali rappresenta un passo storico e un imperativo strategico per la nostra nazione. Lo spazio è diventato così tanto importante per il nostro modo di vivere, la nostra economia e la nostra sicurezza nazionale che dobbiamo essere pronti a proteggerci da azioni ostili. Questo nuovo servizio ci aiuterà a contrastare le aggressioni, difendere i nostri interessi nazionali e affrontare potenziali avversari”. Il budget dell’armata spaziale di Trump è di 738 miliardi di dollari all’anno, gli uomini che ne fanno parte avranno una loro divisa e probabilmente anche un inno tutto per loro.

Firmando il National Defence Authorization Act Trump ha inoltre approvato anche le sanzioni contro tutte le compagnie che collaborano al progetto Nord Stream 2, il cui obiettivo è quello di costruire un oleodotto che posso portare il gas russo attraverso il Baltico verso la Germania. Le sanzioni, approvate sia dalla Camera che dal Senato, hanno l’obiettivo di frenare quello che secondo gli USA è un progetto che conferisce molto potere e influenza alla Russia. L’Unione Europea era sin dall’inizio contraria alle sanzioni e ora che queste si sono concretizzate la Germania ha espresso la sua delusione. Il vice portavoce Ulrike Demmer ha dichiarato: “Il governo federale respinge questo tipo di sanzioni extraterritoriali” e ha aggiunto che questo tipo di manovra rappresenta un’interferenza negli affari interni tedeschi, oltre a rappresentare un problema non indifferente per molte aziende europee. Anche l’Unione europea si dichiara contraria in quanto le sanzioni riguardano attività perfettamente legittime. “L’obiettivo della Commissione è sempre stato garantire che Nord Stream 2 operi in maniera trasparente e non discriminatoria con un livello appropriato di controllo regolatorio, in linea con i principi chiave delle leggi europee ed internazionali sull’energia” ha dichiarato un portavoce della Commissione europea.