L’immenso palazzo presidenziale di Bucarest, che Ceausescu fece edificare (non era finito alla sua morte) e che Ticinolive ha visitato. Oggi ospita il parlamento. Immagine Pixabay
Ceausescu con Jaruzelski (1973) Foto Wiki Commons / http://www.comunismulinromania.ro/

Ero in giro per il web alla ricerca di uno spunto che mi consentisse di ricordare la tragica fine del dittatore rumeno Nicola Ceausescu e di sua moglie Elena, avvenuta 34 anni fa, il 25 dicembre 1989.

“Andate tutti all’inferno!” gridò Elena Ceausescu in faccia al plotone di esecuzione. C’è un filmato di 6 minuti e 59 secondi che non si può guardare senza emozione.

I coniugi avevano tentato una fuga in elicottero ma erano stati catturati. Condotti alla base militare di Targoviste furono sottoposti a un processo sommario durato due ore. La “rivoluzione” (in realtà si era trattato di un colpo di stato) li condannò.

In una saletta si scorgono parecchie persone, molti militari, i due come bestie braccate, lui sbalordito e smagrito, il suo potere dissolto; il vociare, la confusione, le accuse; lui protesta, grida; un alto ufficiale legge la condanna a morte con voce sicura. Per uccidere un tiranno un buon motivo si trova sempre. Attimi e gesti di ribellione, i due non vogliono che siano loro legate le mani dietro la schiena. Alla fine si arrendono. Lui tiene il colbacco.

Uno stacco. In bianco e nero i cadaveri a terra.

“Andate tutti all’inferno!”. Questo fu l’ultimo grido di Elena.

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Ho scoperto il sito, interessante, www.aforisticamente.com. Raccoglie, tra l’altro, le ultime parole di numerosi uomini e donne, una miniera.

“Sopra la terra sarò cibo per falchi, sotto per grillotalpe e formiche. Perché privare gli uni per cibare gli altri?”.

(Chuang, III AC)

“Sono pronto a incontrare il Creatore. Se lui sia pronto all’ardua prova che lo attende quando m’incontrerà, questa è un’altra questione”.  

(Winston Churchill, 24 gennaio 1965)

“Qualis artifex pereo!”

(Nerone, 9 giugno 68 dC)