di Diego Zanoni

Il 2 giugno 2017 Ticinolive pubblicava per la prima volta Diego Zanoni (intervista). Egli ci era stato presentato da una personalità locale e tra noi si era stabilito il contatto. Ciò che Zanoni aveva da dire era interessante e il suo stile irruente era gradito al pubblico. Lo abbiamo pubblicato parecchie volte.

In tempi più recenti l’abbiamo pubblicato meno (altri al contrario lo hanno fatto di più) e un motivo c’era. L’aeroporto andava sempre peggio e, in un reiterato accanimento, poteva sembrare che noi avessimo un fatto personale con qualcuno: con il Sindaco o con l’on. Zali, per fare due nomi. Ciò che ovviamente non era e non è. Anche se il nostro giudizio sul messaggio approvato dal CC rimane senza esitazione negativo.

Oggi torniamo a pubblicare un suo articolo, la cui vis polemica è (come sempre) fortissima. Zanoni è così, prendere o lasciare.

La rissa sull’aeroporto s’intreccia con l’elezione comunale del 5 aprile 2020 e la condizionerà molto. Pare (cfr. ad esempio il CdT) che la raccolta delle firme (3000 richieste a Lugano) proceda a rilento. Un fallimento dell’operazione sancirebbe il trionfo della Lega e le servirebbe da lancio verso un’ulteriore vittoria. 

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DIEGO ZANONI  Peggio di una guerra contro un nemico c’è solo una guerra contro nessuno anzi, una guerra per il nulla.

Non è bastato trasformare un aeroporto in un aereo-morto, ora si passa alla fase successiva, trasformare il nulla in un pretesto da combattere, una sinestesia come direbbero gli psichiatri. Da un lato i novelli Don Chisciotte che bramano un referendum per stoppare dei finanziamenti e fare dell’aeroporto cosa non lo sanno neppure loro: un campo di grano, un parco per quei radical chic che vedono nella bici elettrica il futuro della umanità o il villaggio di Babbo Natale e dall’altro lato abbiamo la irriducibile resistenza degli “scienziati dell’aria” che imperterriti  cercano freschi dollaroni per rifinanziare per la ennesima volta le proprie poltrone e che, dal barile in cui stanno raschiando trovano idee che spaziano dalla vendita a privati per levarsi dalle scatole questa rottura, ad un aeroporto per voli solo privati fino alle alchimie più strampalate come il famoso “voletto” su Ginevra con un monomotore da 8 posti partorito dopo che Swiss e mezza Repubblica Federale gli hanno dato il benservito.

Due opposte fazioni ormai ridotte ad ultras che si contendono il niente a colpi di ipotesi, di proclami inconsistenti, per la più subdola delle motivazioni: per principio. Ambedue le tifoserie sono senza un piano concreto, un programma condiviso, una visione precisa o un business plan strutturato, solo ipotesi da una parte e maldestri tentativi dall’altro, uniti da un solo grido ed un solo credo: osteggiarsi ad oltranza, costi quello che costi.

Uno dice di sì e l’altro di no, uno dice bianco e l’altro nero, ciechi di fronte alla catastrofe ma intenti a conquistare compiacenze di una popolazione che non sa neppure di cosa parlano. Sono ciechi che si prendono a bastonate per contendersi un paio di occhiali da vista e nel mezzo una popolazione pressata da una crisi economica senza eguali, resa disinformata nel merito ma coinvolta nel portafogli, chiamata ad esprimersi su cose che neppure conoscono oppure per pagare cose che non comprendono.  Un valzer di inaudita inconsistenza con dei protagonisti coesi nella spasmodica ricerca del consenso che giocano un derby sulla pelle dei contribuenti senza nessun arbitro che ristabilisca regole e ordine in un settore come quello del trasporto aereo strategico per l’economia di un’intera Nazione, trattato ed affrontato con inaudita superficialità.

Nel frattempo in Canton Ticino il turismo è sprofondato, le aziende del settore sono alla canna del gas, gli hotel hanno indici di riempimento tra i più bassi dell’ultimo decennio, le banche e fiduciarie che tanto hanno fatto la fortuna del Ticino sono in ostaggio delle finanze europee e tra 20 giorni al posto di Campione d’Italia ci sarà Little Italy dove un pacchetto di sigarette costerà 5 Euro per la gioia dei contrabbandieri italiani leader indiscussi e allettati da ritrovata speranza.

Nonostante ciò un aeroporto costato centinaia di milioni per fare ciò per cui è stato progettato è ridotto a mercatino di Natale e conteso come un trofeo di caccia, l’altro  di Lodrino, viene finanziato dal Governo per far giocare coi Droni bambini con la paghetta da adulti e quello di Magadino attende la par conditio che non tarderà ad arrivare.

Contenti voi…

Diego Zanoni

Foto di copertina da Wiki commons (SamuelFerrara) / https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en