di Franco Cavallero

Negli Anni Cinquanta del secolo scorso, a quando risalgono molti dei miei ricordi più belli e spensierati, c’era un termine che si usava per indicare qualcosa di bellissimo, forse inimitabile. Tutti i ragazzi non dicevano fantastico e nemmeno incantevole, ma “bestiale”.

Raccontò il professor Amerio, in uno dei suoi scritti, che un suo alunno gli si rivolse un giorno con le parole: “Ma sa che Lei è bestiale?”. Effettivamente Romano Amerio fu un docente (oltre che filosofo) straordinario, mai più rivisto come sbiadita copia nelle nostre scuole. La sua voce gutturale, acuta e persuasiva, affascinò chiunque.

Oggi è la Migros a utilizzare l’aggettivo: ha pubblicato oggi che i suoi prezzi sono bestiali. Ma secondo il mio debol parere non è la stessa cosa. Il fascino non deriva dalla pubblicità ma da ciò che realmente è straordinario. Come detto, inimitabile.