L’Epoca dei due Papi, non un secolo d’eresie paleocristiane o un episodio della Lotta per le Investiture del Medioevo, ma la Nostra.

Un confronto (o meglio uno scontro), tra l’antico e il nuovo, tra il conservatorismo e il riformismo, tra il mantenere e il distruggere. Il Papa Emerito, Benedetto XVI, alla proposta di Papa Francesco, di ordinare sacerdoti uomini sposati, non ci sta. In un libro scritto assieme al Cardinale Sarah, spiega che “il celibato è un criterio indispensabile per il ministero sacerdotale”, e torna così a far parlare di se’.

Il volume di 125 pagine uscirà in Francia nei prossimi giorni e presto sarà tradotto in tutte le lingue. Nella prefazione e nella conclusione, firmata assieme dal Papa Emerito e dal Cardinale, si constata la necessità di mantenere in vigore il magistero del Concilio e dei papi Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, sul celibato sacerdotale.

“C’è un legame ontologico-sacramentale tra celibato e sacerdozio” scrive infatti Sarah, poiché la possibilità di ordinare sacerdoti uomini sposati, porterebbe a “una catastrofe pastorale, una confusione ecclesiologica e un oscuramento della comprensione del sacerdozio”.

Di qui la” supplica” del Papa Emerito Benedetto XVI e del cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, a papa Francesco di porre “il veto a qualsiasi indebolimento della legge sul celibato sacerdotale.”

Il chiaro riferimento è al Sinodo sull’Amazzonia, ma anche alla possibile estensione che tale legge possibilista, una volta approvata, potrebbe avere, comprendendo anche le altre realtà.