Dopo il fallimento (che non ci aspettavamo) del referendum i Comunisti si levano qualche sassolino dalla scarpa (v. punti 3 e 4).
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I giovani del Partito comunista in posa davanti al Palazzo delle Orsoline

Il Partito Comunista ha preso atto con rammarico del fallimento del referendum contro la riforma fiscale. Nell’ambito del bilancio discusso sabato scorso a Pazzallo, durante la seduta mattutina del proprio Comitato Centrale, il PC – ringraziando sentitamente i compagni e le compagne che hanno sacrificato il loro tempo libero sotto le Feste pur di dare voce alla popolazione – rileva quanto segue:

1. Il lancio del referendum sulla riforma fiscale in contemporanea con i due referendum cantonale e comunale sull’aeroporto di Lugano non ha aiutato;

2. Esiste sempre di più una crisi della militanza: nulla di cui stupirsi in una società post-democratica e individualistica in cui il senso dell’organizzazione viene disincentivato. Ecco perché dobbiamo far rinascere l’interesse, soprattutto fra i giovani, di impegnarsi nel Partito e nel Sindacato.

3. Benché come Partito Comunista siamo soddisfatti della nostra performance avendo potuto consegnare oltre la quota di firme promessa, dimostrando ancora una volta un senso di responsabilità e di disciplina ormai sempre più rare anche a sinistra, abbiamo constatato come altri Partiti (con numeri più ampi dei nostri) non vi sono riusciti.4. Ci rammarichiamo poi che vi sia chi abbia promesso centinaia di firme raccogliendone in realtà solo poche decine, e per di più scomparendo dalla circolazione durante la campagna, dimostrando ben poca serietà e affidabilità.

5. La destra sta tornando all’attacco con altre proposte fiscali inique a favore del grande capitale e dei ricchi. Dopo la bocciatura in parlamento della nostra proposta di una legge patrimoniale sui milionari e dopo il rifiuto del governo di entrare nel merito della nostra proposta di riforma in senso progressivo dell’imposizione degli utili delle persone giuridiche, come comunisti dovremo quindi tornare a tematizzare la giustizia fiscale unitamente al resto della sinistra.

Partito Comunista