di Cristina T. Chiochia

Milano ben oltre la settimana della moda. Si è aperta a Milano infatti una bella settimana all’insegna dell’arte e del tenere “alto e vivace”, il dibattito sulla critica d’arte in Italia e all’estero tenendo appunto “alto” il richiamo della possibilità di allargare “ulteriormente il raggio d’azione” degli studi da una parte e dall’altra, cercare di attrarre ed incuriosire, oltre che interessare, ovviamente, un sempre maggior numero di appassionati d’arte: collezionisti e semplici estimatori al mondo di chi si occupa di arte.

Ne sono due bellissimi esempi la presentazione del primo numero di “Rivista critica d’arte-nuova serie” presso la sala BPM di Milano, e la mostra a cura di Stefano Bosi, Valerio Mazzetti Rossi, Enzo Savoia , con la consulenza scientifica di Fabio Benzi, alla Galleria Bottegantica dal titolo “Novecento Privato: da de Chirico a Vedova” .

Il primo è una sorta di viaggio lungo un sogno d’arte, quello della rivista Critica d’Arte, fondata nel 1935 da Carlo Ragghianti e Ranuccio Bianchi Baldinelli e che si è presentata martedi 14 gennaio 2020, nella splendida cornice della Sala delle colonne del banco BPM a Milano per la pubblicazione della nuova serie.

Alla presenza di un vasto pubblico, ecco che Alberto Fontana e Paolo Bolpagni, presidente e direttore della Fondazione Ragghianti hanno presentato oltre che la rivista, il progetto che ne è alla base, grazie alla pubblicazione in coedizione con la casa editrice “Le lettere”. Come recita il comunicato stampa: “la nuova serie della rivista, pubblicata in coedizione dalle Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’arte e dall’Editoriale Le Lettere, mantiene il formato della precedente, ma ha introdotto un assetto e un’articolazione in parte differenti, anche con l’adozione di norme redazionali e di referaggio più perentorie. Fedele alla linea indicata da Carlo Ludovico Ragghianti, accoglie contributi di storia dell’arte dalla preistoria fino al contemporaneo, di storia della critica d’arte, architettura, design, museologia, restauro e cinema, in due formati: per la sezione Saggi testi lunghi e di ampio respiro; per la sezione Note articoli brevi per puntuali precisazioni o messe a fuoco di tipo filologico”.

Un vero cenacolo di temi ed interventi di attualita’ culturale, offerti in modo aperto e generoso, come dimostra il solo sfogliare il primo numero della rivista che rimane una delle “più longeve riviste d’arte d’Italia”: resta il formato della serie precedente ma viene arricchita graficamente, si amplia il comitato scientifico sempre piu’ internazionale, di qualità e prestigio, a partire dal direttore responsabile, Francesco Gurrieri.

Il secondo, presso la Galleria Bottegantica di Milano è un “excursus attentissimo di opere che, per la prima volta nella storia di Bottegantica, si compone di momenti staordinari vissuti dall’arte e dalla cultura dal primo dopoguerra sino agli sviluppi del secondo: dal futurismo alla Metafisica, dal Realismo Magico al Surrealismo, dal Ritorno all’Ordine all’informale” di ben 30 opere che dialogano tra di loro, come appunto recita il comunicato stampa. Dal 17 Gennaio al 29 Febbraio 2020 si potranno ammirare quindi opere di tutta una serie di maestri d’avanguardia che hanno partecipato e contribuito a creare un nuovo senso di appartenenza: partendo da Boccioni e Balla, finendo con Vedova e Bonalumi, l’originalità del percorso, incanta.

Concludendo quindi, come si diceva, è in questo voler tenere alto” il richiamo della possibilità di allargare “ulteriormente il raggio d’azione”che è anche il senso della bellezza di questa mostra: un percorso espositivo pensato per essere “vissuto” e “letto” da un pubblico sempre più vasto “grazie anche ad un apparato didattico sperimentale, capace di guidare il visitatore alla comprensione profonda di ogni singola opera”, come appunto recita il comunicato stampa.

Appuntamenti importanti dunque questa settimana a Milano, che testimoniano come la città del nord Italia, rimanga, senza retorica o autocelebrazione, non solo capitale della moda ma anche di un certo modo, sempre più necessario, di raccontare l’arte italiana e non, gli artisti e la sua storia in modo attento e vivo, cosmopolita, sia che si tratti di riviste, come di gallerie.