È salito a 56 il numero dei morti per coronavirus in Cina, lo comunicano le autorità aggiungendo che il numero dei contagiati in tutto il mondo attualmente è a 2000. Tutti e 56 le vittime sono morte in Cina nonostante le misure di sicurezza che si stanno adottando per limitare il contagio. Pochi i casi al di fuori da Wuhan, la popolosa città dove tutto ha avuto inizio. Attualmente ci sono 2 casi di ammalati negli USA, 3 in Francia e 4 in Australia. Sembrerebbe inoltre che anche in Austria ci sia un contagiato ma non ci sono ancora state conferme ufficiali.

Il coronavirus sembra essere letale a chi ha già un sistema immunitario compromesso. Finora la maggior parte delle vittime sono caraterizzate o da età avanzata oppure da altri problemi di salute, soltanto uno dei morti aveva 36 anni e non soffriva di altri disturbi.

Tutti i contagiati al di fuori della Cina provenivano proprio da Wuhan che attualmente è stata isolata. Per limitare la diffusione del virus le autorità locali hanno imposto stretti controlli sugli spostamenti da e verso la città. Inizialmente la quarantena riguardava solo la città di Wuhan ma ora è stata estesa ad altre 18 città per un totale di 56 milioni di persone. Anche Pechino sta risentendo della situazione: le scuole sono rimaste chiuse e la circolazione dei mezzi pubblici interrotta. A Wuhan la situazione è più estrema: gli spostamenti sono limitati, la circolazione sulle strade del centro città è permessa solo a veicoli speciali e ambulanze, gli ospedali stanno affrontando un’enorme affluenza di persone e fanno fatica a smaltire le lunghe code. Proprio per questo motivo le autorità hanno annunciato la costruzione lampo di un nuovo ospedale che dovrebbe essere pronto nel tempo record di 10 giorni.

Il coronavirus infetta soprattutto le basse vie respiratorie causando sintomi influenzali e polminiti. La mortalità per ora sembrebrebbe essere più bassa di quella del virus SARS ma la cattiva notizia è che il nuovo virus (per il quale non c’è ancora un nome) si trasmetta anche durante l’incubazione. Il ministro della Commissione Nazionale della Sanità cinese Ma Xiaowei ha dichiarato che il numero delle persone infette probabilmente continuerà a crescere nei prossimi giorni e che attulamente la nostra conoscenza del virus è molto limitata: “In termini di sequenza del genoma, si tratta di un coronavirus di nuovo tipo” ha dichiarato l’uomo sottolineando che ad ora l’ipotesi più probabile sull’origine del virus è quella degli animali selvativi. Sono ancora da chiarire le conseguenze della sua mutazione. Proprio per questi motivi, tra le varie misure ristrettive imposte in Cina, c’è anche quella che vieta il commercio di animali selvatici.