“Il Municipio di Bellinzona finanzia studi MPS politicamente schierati?”

L’interrogazione si riferisce allo studio commissionato alla SUPSI dal Comitato dell’Associazione Giù le mani dalle Officine e dai sindacati SEV e UNIA

* * *

Bene ha fatto l’on. Käppeli a presentare la sua interrogazione.

Il Municipio dal canto suo può starsene felice e contento. L’essenziale l’ha ottenuto e lo “studio” (virgolette non nostre) non può fare alcun male. L’MPS, che si è battuto coraggiosamente e senza risparmio per la sua idea, si prende una piccola soddisfazione.

Il cittadino paga 20.000. Gli è andata bene. Certe volte paga molto di più.

* * *

LE DOMANDE DI KÄPPELI E LE RISPOSTE DEL MUNICIPIO

1. Corrisponde al vero che la Città di Bellinzona avrebbe sostenuto finanziariamente il summenzionato “studio”?

La vicenda legata allo sciopero alle Officine FFS del 2008 ha sicuramente marcato la storia e la vita della Città di Bellinzona e ha coinvolto – anche emotivamente – buona parte della popolazione, indipendentemente dall’appartenenza politico-partitica di ognuno. Nel novembre del 2016 il Municipio dell’allora Città di Bellinzona (non ancora aggregata) aveva perciò accettato di sostenere lo studio che avrebbe dovuto sugellare l’anniversario dei dieci anni dagli eventi del 2008. Il Municipio aveva però chiesto che venisse coinvolto nell’elaborazione della ricerca e che lo studio non si focalizzasse unicamente sul ricordo dello sciopero, ma gettasse uno sguardo scientifico sulle prospettive di sviluppo futuro della presenza delle officine industriali delle FFS in Ticino in generale e nel Bellinzonese in particolare.

2. Se sì, in che misura la Città ha partecipato ai costi e come è stata coperta la parte restante?

La Città ha partecipato con un contributo di fr. 20’000.- su un costo totale dell’intero progetto di fr. 120’000.-

3. Chi ha avuto l’idea di tale “studio”? Che ruolo ha avuto il Comitato “Giù le mani dalle Officine”?

Come detto, lo studio è stato commissionato al Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale della SUPSI (DEASS) dall’Associazione Giù le mani dalle Officine e dai sindacati SEV e UNIA.

4. Quale era lo scopo dello “studio”? A quale quesito era necessario dare una risposta e quali indicazioni erano state date in questo senso?

L’obiettivo dello studio era quello di approfondire anche in chiave scientifica quanto avvenuto nel 2008, le implicazioni sociali ed economiche di quegli avvenimenti e il ruolo che le istituzioni e la società civile hanno avuto durante lo sciopero e negli anni a seguire. Si trattava inoltre di gettare uno sguardo prospettico su quello che potrebbe rappresentare anche in futuro, a medio e lungo termine, il comparto industriale delle officine. Si ricorda che nel 2016 il progetto di realizzazione di nuovo stabilimento industriale a Castione non era ancora ipotizzato. Il Municipio riteneva pertanto gli scopi della ricerca meritevoli di sostegno.

5. Il Municipio era a conoscenza che lo “studio” sarebbe stato redatto, rispettivamente era in esecuzione sotto la responsabilità della signora Angelica Lepori Sergi?

• Se sì, come si è posto in merito il Municipio?

• Se no, almeno da quando la stessa è scesa attivamente in campo nella politica attiva comunale (candidatura al Municipio ed elezione nel Consiglio comunale per l’MPS), non sarebbe stata un’informazione rilevante da dover conoscere, rispettivamente da comunicare da parte di chi si stava occupando del progetto?

La ricerca è stata realizzata da un’équipe di ricercatori dell’unità di ricerca e servizi in lavoro sociale del DEASS (diretta dal prof. Spartaco Greppi), composta da Angelica Lepori Sergi, Maël Dif-Pradalier e Agnese Strozzega. Il Municipio ne era a conoscenza.

6. Come valuta il Municipio il fatto che lo “studio” sarebbe stato eseguito da un’esponente schierata ed attiva dell’MPS?

Nel 2016 Angelica Lepori Sergi non era ancora attiva politicamente a livello comunale. Seppur esponente dell’MPS, il Municipio riteneva e ritiene che nell’ambito dello svolgimento della propria attività lavorativa (a maggior ragione se ricercatrice di una scuola universitaria professionale) la signora Lepori Sergi avrebbe affrontato lo studio con la necessaria oggettività scientifica richiesta in questi casi.

7. Come valuta il Municipio la metodologia e il contenuto dello “studio” infine pubblicato?

Il Municipio ha espresso alcune perplessità sulla validità scientifica dello studio, in termini di metodologia utilizzata e di analisi effettuate.

8. Vi sono state delle prese di posizione intermedie da parte del Municipio? Se sì, di quale tenore e con quale risultato?

Il Municipio ha preso posizione nella primavera del 2018 su una prima bozza della ricerca, evidenziandone alcuni aspetti ritenuti critici. Il Municipio ha inoltre chiesto e ottenuto che lo studio venisse sottoposto a due reviewer (anonimi) affinché ne valutassero la scientificità. Entrambi, pur sollevando alcuni dubbi, hanno valutato la ricerca scientificamente attendibile.

Con i migliori saluti.

Per il Municipio

Il Sindaco
Mario Branda

Il Segretario
Philippe Bernasconi