Si voterà (cantonalmente) il 26 aprile

Ieri sera Comitato cantonale PLR nella sala del nuovo autosilo presso l’Ospedale italiano. Piatto forte della serata: la grave crisi dell’aeroporto o (se questa denominazione non piace) il futuro dell’aeroporto, sul quale pendono due angosciose spade di Damocle: i due referendum.

A confronto due donne importanti: Karin Valenzano Rossi, capogruppo PLR in Consiglio comunale, e Anna Biscossa, figura storica del Partito socialista. Moderatore Marco Bazzi, direttore di LiberaTV.

L’ospite ha espresso, correttamente e con toni pacati, senza indulgere al “massimalismo verde” e senza manifestare odio per l’aviazione, la posizione dei referendisti. La relatrice ha puntato principalmente sull’insostenibilità economica della situazione e sull’assenza di prospettive. Biscossa ha osservato che aumentare la quota del Cantone dal 12,5 al 40% è muoversi nella direzione sbagliata. (Sarebbe a nostro avviso sensato se ci fossero ragionevoli prospettive di successo).

Karin Valenzano ha esposto quella che dovrebbe essere la posizione ufficiale del PLR luganese. Sì all’aeroporto, sì alla ricapitalizzazione, sì al messaggio del municipio (in sostanza e in origine: della Lega).

In pratica la posizione del PLR luganese, dopo una lunga fase “ondivaga” (come disse lo stesso Uomo del Monte), è stata gradualmente ricondotta a sposare ampiamente la posizione leghista, difesa sempre quest’ultima con ferrea e invariabile determinazione.

A noi sembra interessante sottolineare (non sappiamo se qualcun altro lo farà) che, sul cruciale Aeroporto, il PLR luganese va all’elezione comunale in parallelo con i suoi implacabili avversari. Può essere un’idea geniale, oppure disastrosa. Si vedrà.



Il dibattito in sala ha toccato punte di grande intensità. Al di là di un paio di interventi critici e “frenanti” (peraltro di ottimo livello) il sostegno è stato veemente e costellato di “atti di fede”. Due interventi muliebri, in particolare, ci hanno colpito per la convinzione, il pathos e la straordinaria incisività. Li abbiamo, sempre cavallereschi verso il gentil sesso, ammirati. Nell’impeto della retorica sembrava che gli aerei (che non ci sono) ci fossero realmente, si materializzavano nell’aria. Un’oratrice a un certo punto ha esclamato: “voglio volare!”, ottenendo un notevole effetto psicologico.

Alla fine – come avrebbe detto un mio vecchio amico giocatore di scacchi di Milano – “non c’è stato match”.

74 Sì   7 No   5 astenuti  lunga vita a Lugano Airport!