Oggi la Regione analizza, lavorando sulle cifre, la cruciale elezione al Municipio di Lugano. L’articolo contiene alcuni passi che – presi isolatamente – sono errati. Tuttavia la lettura integrale del pezzo – laddove sul finale si parla di “seconda ripartizione” (e successive) – attribuisce al complesso dell’esposizione un quadro di correttezza. 

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Mettiamo in evidenza tre passaggi:

“È sicuro infatti che per eleggere almeno un rappresentante in esecutivo, i partiti devono superare il 12,5% dei consensi.”

“Discorso diverso nell’altro partito centrista, il Plr. In flessione già nel 2016 rispetto al 2013 – dal 33,2 al 31,4% –, per confermare i due municipali i liberali dovrebbero fare almeno il 25%.”

“Con altrettanta prudenza, si potrebbe ipotizzare che a rubargli il seggio potrebbe essere il fronte rosso-verde. Ps, Verdi e Comunisti nel 2016 si fermarono al 16,7%, ben lontani dal 25% del raddoppio.”

Dov’è l’errore? Qui. Secondo la regola Hagenbach-Bischoff il 12,5% (100/8) garantisce un seggio, che tuttavia (in determinate circostanze) può essere ottenuto con meno.

Analogamente il 25% garantisce due seggi, che però possono essere ottenuti con meno.

Un esempio concreto. Se rimane un seggio da assegnare e il partito A (che ha già un seggio) fa il 24% e il partito B il 12,2%, poiché 24/2 < 12,2 il seggio va al partito B.

Si parla di “principio della miglior media”.