Sono in continuo aggiornamento le notizie dal fronte del nuovo coronavirus. Ad oggi il numero dei morti è salito a 213 e i casi confermati sono circa 10mila in tutto il mondo. Il maggior numero di contagi e di decessi sono avvenuti nell’area di Wuhan. Nel resto del monto i contagi sono saliti a 106. Si sono registrati i primi malati nel Regno Unito e in Russia, inoltre e ce ne sono 2 anche in Italia. Si tratta di due turisti cinesi atterrati a Milano il 23 di gennaio. La coppia ha fatto qualche tappa nella penisola, tra cui anche una a Parma e una a Firenze, per poi stabilirsi nella capitale dove hanno trascorso gli ultimi 4 giorni.

Attualmente i due, che provengono da Wuhan, sono ricoverati all’ospedale Spallanzani di Roma. Assieme all’uomo e alla donna ci sono altri 18 loro connazionali che facevano parte dello stesso gruppo. Sono tutti sotto osservazione. La coppia non sembra stare particolarmente male. La donna presenta un po’ di febbre problemi polmonari, mentre questi ultimi sono più pronunciati nell’uomo. Il direttore scientifico dell’ospedale Giuseppe Ippolito ha sottolineato: “Bisogna evitare allarmismi, ma dire che non ci saranno altri casi di coronavirus, significa non guardare alla realtà”.

Dato che il coronavirus è sbarcato ufficialmente anche in Italia, il Consiglio dei ministri ha deciso oggi di dichiarare lo stato di emergenza per 6 mesi e ha stanziato una somma iniziale di 5 milioni di euro per gestire la situazione. L’Italia inoltre ha annunciato la chiusura del traffico aereo da e per la Cina, Macao, Taipei e Hong Kong. “Ho firmato ieri alle 21 un provvedimento che blocca tutti i voli da e per la Cina. È chiaro che i voli attivi in quel momento non potevano e non possono atterrare. Ora non ce ne saranno più e valuteremo insieme al governo cinese le modalità per gestire questa situazione” ha dichiarato il ministro della Salute italiano Roberto Speranza.

Wuhan intanto è una città fantasma. La città che ospita 11 milioni di abitanti presenta vie deserte ed è a tutti gli effetti il centro della crisi sanitaria ormai diventata globale. Gli abitanti sono tutti rinchiusi nelle loro case e di fatto la città è quasi totalmente in quarantena: nessuno può entrare né uscire.

La Cina ha ammesso che ci sono stati dei ritardi importanti nell’identificazione del problema, che hanno peggiorato la crisi. “In questo momento mi sento in colpa, con rimorso e rimprovero. Se fossero state adottate prima le misure di controllo rigorose, il risultato sarebbe stato migliore di quello attuale” ha dichiarato il segretario del Partito Comunista cinese Ma Guoqiang.