(da Opinione Liberale, per gentile concessione)

Durante la mia attività recente di presidente della Commissione cerca per le prossime elezioni comunali ho incontrato moltissime persone che, con aria di ammiccante solidarietà – finta quando si trattava di non liberali – mi confortavano per il non facile compito; in cuor mio sorridevo. Questo è stato per me un periodo di grande arricchimento personale: ho avuto la fortuna di incontrare moltissime persone di qualità, giovani soprattutto, animate da grande entusiasmo e partecipazione, messesi a disposizione del Partito per dare un contributo di valore alla diffusione dei principi liberali radicali ed alla loro attuazione nella politica comunale, fatta di cose concrete ma inconcludente ed erratica se non costituita su solide basi ideali. L’incontro con numerosi esponenti delle giovani generazioni che hanno chiesto attivamente di entrare nella vita del PLR e di poter dare il loro contributo nella lista per il Consiglio comunale è di grandissimo conforto e lo deve essere per tutti i liberali radicali ticinesi (e, magari, anche per qualche direttore di giornale luganese dal fulgido passato): su queste forze giovani il PLR, non solo a Lugano, potrà costruire un avvenire di sicuro successo.

Certo che l’elaborazione della lista per il Municipio non è stata facile; la rinuncia del vicesindaco, resa pubblica solamente ad inizio gennaio, non ha facilitato il lavoro della Commissione cerca; per di più si è creato all’esterno un clima esasperato attorno al PLR di Lugano, alimentato da una stampa alla continua ricerca del contrasto personale, da mettere a tout prix in evidenza, allorché – invece – il patrimonio storico, culturale, filosofico e gestionale del nostro Partito va ben oltre le persone.

Per cercare di ovviare a questa situazione, abbiamo allestito una lista con candidati rappresentanti di tutte le sensibilità politiche della grande famiglia liberale radicale, consci del fatto che solo in questo modo si potrà attirare l’elettorato, lasciando poi al cittadino di far le sue scelte; scelte che dovranno permettere a questa amata Città di uscire dal pantano in cui l’ha cacciata il trio leghista, il quale sta vivendo ancora sulla progettualità delle precedenti compagini municipali di impronta liberale radicale ma che si è dimostrato del tutto incapace ad affrontare le sfide economiche e sociali moderne. Governare Lugano non vuole dire solo far quadrare i conti e tagliare qualche nastro inaugurale, ma significa preparare il futuro affinché possiamo consegnare alle generazioni future una Città viva, dinamica ed aperta che ponga i suoi Cittadini e le loro necessità al centro dell’azione politica.

Rocco Olgiati

* * *

Quanto all’operato della Commissione cerca, ci limitiamo a dire che è un vero peccato che la candidatura di Jacques Ducry, molto rappresentativa, non sia stata mantenuta.

Troviamo poi fatuo che Olgiati si lamenti “di una stampa alla continua ricerca del contrasti personali” quando sa bene che tali contrasti sono stati assolutamente reali e gravi. Rocco, non sono mica fantasie.

Nota. A Rocco Olgiati risponde oggi (“Lettera aperta dal Pantano”) il municipale leghista Michele Foletti sul Mattino.