Ieri sera il presidente degli USA Donald Trumo ha tenuto un discorso sullo stato dell’Unione davanti al congresso. Si tratta di un appuntamento annuale che ieri tuttavia ha assunto l’aria di un discorso elettorale. Nel corso dei 90 minuti Trump ha toccato diversi temi. Tra questi l’immigrazione, chiedendo al Congresso di approvare in particolare due leggi. La prima ha l’obiettivo di vietare di prestare assistenza sanitaria gratuita agli immigrati irregolari, mentre l’altra rende possibile per i cittadini degli USA vittime di criminali clandestini, fare causa alle città americane che offrono protezione agli immigrati senza permesso di soggiorno. Il presidente ha anche strizzato l’occhio alla destra integralista promettendo di emanare regole più restrittive sull’aborto.

Come d’abitudine Trump ha elencato i successi della sua amministrazione, dall’accordo commerciale con la Cina, al presunto boom economico, dal successo dell’operazione Suleimani ai progressi del suo progetto del muro al confine col Messico. In merito a quest’ultimo ha dichiarato che in questi anni la sua amministrazione è riuscita a realizzare più di 160 km di muro “lungo, alto e forte”, attirando qualche critica in quanto pezzi di muro nuovi corrispondono ad appena 2 km.

“Abbiamo fatto il nostro lavoro, abbiamo sconfitto il declino dell’America e ne abbiamo fatto di nuovo un Paese forte e rispettato nel mondo. E non lasceremo che l’America venga distrutta dal socialismo” ha dichiarato Trump accompagnato dagli applausi del suo partito. Nessuna parola è stata pronunciata in merito all’impeachment e neanche in merito al disastro organizzato dei democratici in Iowa. Diversamente dal suo solito Trump non si è concesso “licenze poetiche”, ma ha invece seguito parola per parola il discorso preparato in anticipo. Non sono mancati momenti più teatrali come la consegna di una Presidential Medal of Freedom al conduttore radiofonico conservatore Rush Limbaugh.

L’entusiasmo dei repubblicani non è stato condiviso dai democratici, rimasti immobili e impassibili durante tutto il discorso. La tensione era già percepibile nell’aria quando il presidente non ha stretto la mano alla speaker e “padrona di casa” Nancy Pelosi che si è vendicata alla fine del discorso strappando platealmente la versione cartacea del discorso di Trump. Quando interpellata dalla stampa sul gesto ha commentato: “L’ho strappata? È stata la cosa più cortese, considerando quali potevano essere le alternative”.