L’ambito Pensiero del giorno viene oggi assegnato alla deputata PLR Natalia Ferrara (dalla Regione).

“Il PLR non deve avere nessuna paura di ammettere i suoi errori, primo tra tutti non aver saputo frenare l’emorragia del suo elettorato verso le due destre cantonali, quella leghista e quella UDC. Il paradosso politico è che il PLR ticinese ha sempre meno elettori cosiddetti di destra senza però essere diventato più sociale nelle sue proposte politiche. Dunque, il problema sta altrove, ad esempio nell’aver lasciato al tandem Lega-Udc i temi dell’identità e della sicurezza, di modo che l’elettore della destra liberale è diventato elettore della destra nazionalista, che è tutt’altra cosa”.

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Questo passaggio dimostra che il pensiero di Natalia non è privo di lucidità. La sua (relativa) mancanza di successo politico è attribuibile (a nostro avviso) a certi atteggiamenti indisponenti che l’hanno resa impopolare.

Come tutti sanno, la più sublime forma di umorismo è quella involontaria. “Il PLR non ha saputo frenare…”. Sarebbe interessante capire quando mai ci ha provato

Il PLR del  presente è, ad ampia maggioranza, “politicamente corretto” ed estremamente conformista nei confronti di un potere partitico che persegue una linea (ai nostri occhi) perdente.

Alla caduta di Marina Masoni (aprile 2007) l’ala liberale del partito si è rapidamente dissolta e numerosi liberali “di destra” hanno incominciato a votare Lega. Oggi quell’ala – come forza politica organizzata – non esiste più.

Nel 2011 andò perso il seggio in Consiglio di Stato e il prezioso DECS passò ai socialisti. 

Nel 2013 toccò a Lugano, la nostra amata Città. Lugano è il simbolo del declino liberale. Un dato recente. Alle Nazionali del 20 ottobre il PLR ha ottenuto – a Lugano – il 20,3 % dei voti.