Il rapper “Achille Lauro” durante la sua esibizione dal palco dell’Ariston

Tra la partecipazione di Junior Cally che invita allo stupro, al femminicidio e alla droga che scalderà la serata di stasera, e quella di Achille Lauro che si denuda in pubblico mimando gesti femminei, in una cosa, il festival di Sanremo che rischiava di cadere nell’oblio, è riuscito: far parlare di se’.

Le voci sul festival non si placano, nemmeno per strada. Le senti, sconnesse, quelle frasi che rimandano soltanto all’impietosa nudità di Achille Lauro (nome d’arte per Lauro de Marinis, 29 anni, che ostenta fiero (ma quale furbo manager gli avrà consigliato tale astuta mossa?) il suo corpo pastato d’ozio. Senti in giro le parole “tutina agonistica”, “nudo”, “si è spogliato”, “che vergogna, in diretta rai”. E così via.

Per non parlare dei social, invasi dalle polemiche per la presunta caduta di stile in diretta televisiva nazionale. C’è addirittura chi , con una cattiveria che rasenta ogni limite, invoca il coronavirus.

Nessuno, certo, si erge a giudice canoro dell’esibizione del tanto discusso rapper. La sua hit dall’eloquente titolo “me ne frego” passa in secondo piano rispetto alla performance.

Gli animi degli italiani sono piatti, privi di coscienza, e possono solo scaldarsi quando vedono un cantante effeminato, mimare sul palco gesti da diva, con un corpo insaccato in una tutina rosa carne.

I produttori televisivi sanno come accendere le sterili polemiche del volgo, che ama perdersi in esse.

Nel frattempo, l’ex marito di Anna Oxa, Franco Ciani, classe ’57, autore di innumerevoli hit di successo, si è suicidato in provincia di Parma, in un albergo a Fidenza, lasciando un biglietto che spiegava le motivazioni del suo gesto estremo: una sua nuova canzone, affidata a Roberta Faccani (ex Matia Bazar) era stata rifiutata dai produttori di Sanremo.

Abbiamo perso la grazia, ed acquistato polemiche.