Parma, Italia settentrionale. La mail di Sospensione delle Attività didattiche universitarie piomba sulla domenica, pesante come un macigno.

II protocollo ministeriale recita: “In considerazione dell’evoluzione del fenomeno epidemico legato al diffondersi dell’infezione Coronavirus COVID-19, in accordo con il Ministero dell’Università e della Ricerca, con la Regione Emilia-Romagna e con le altre Università della Regione, si dispone quanto segue al fine di ridurre le possibilità di contagio e agevolare gli studenti che abbiano difficoltà di spostamento: sospensione delle attività didattiche (lezioni, tirocini interni, esami di profitto e sedute di lauree) da lunedì 24 febbraio a venerdì 28 febbraio 2020 compresi, presso tutte le sedi dell’Ateneo (comprese le attività didattiche svolte presso le strutture sanitarie situate in provincia di Piacenza), con garanzia che date e scadenze del calendario accademico saranno adeguate di conseguenza.”

Così, il virus della Cina è arrivato anche qua, nella nostra realtà quotidiana che più ci tocca da vicino. Nei comuni lombardi di Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo, San Fiorano, e nel comune veneto di Vo’ Euganeo sono state sospese tutte le attività lavorative, sino a data da destinarsi.

Nel frattempo, in Italia risultate positive 100 persone, tra cui 89 in Lombardia, 24 in Veneto, 9 in Emilia Romagna, 6 in Piemonte, e 2 nel Lazio, (che sono i ricoverati allo Spallanzani).

L’Italia è quarta nella classifica mondiale dei paesi contagiati dal Coronavirus, mentre il virus ha mietuto due vittime: Adriano Trevisan, 78 anni, veneto, deceduto nel padovano nell’ospedale di Schiavonia, e una signora di 77 anni di casalpusterlengo, morta senza sapere d’essere ammalata in casa propria e risultata positiva in seguito al tampone eseguito sul cadavere.

L’anziana era la madre di un amico del 38 di Codogno, primo contagiato in Lombardia.