Nella saletta al primo piano, molti anni fa, giocavo a scacchi. I giocatori li ricordo bene ma sono quasi tutti morti.

Hanno parlato: per la Lega Lorenzo Quadri e per l’UDC Alain Bühler, presidente della sezione luganese e consigliere comunale. Presenti anche il Sindaco, il municipale Foletti, la candidata Sabrina Aldi, Tiziano Galeazzi e il granconsigliere leghista Andrea Censi. I candidati al Municipio erano dunque tutti presenti, con l’eccezione di Raide Bassi.

QUADRI  Teme una bassa partecipazione (“noi andiamo bene quando è alta”) e ribadisce “il nostro terzo seggio è a rischio”. Il raddoppio dei rossoverdi è un tema dominante. “Non è una certezza ma è indubbiamente possibile”. Se avviene, chi perderà un seggio? La Lega, il PPD o il PLR? Quadri non sembra incline a ritenere probabile una débâcle liberale. In ogni caso la maggioranza relativa leghista nell’Esecutivo “ha lavorato bene e merita una conferma”.

BÜHLER  Il 2019 è stato un ottimo anno per l’UDC, che è andata bene in Gran Consiglio (7 eletti) e ha conquistato un prestigioso seggio al Consiglio degli Stati con Marco Chiesa. Bene si sono comportate Lega/UDC unite per il Governo. Dolorosa l’esclusione di Roberta Pantani dal Nazionale per una manciata di schede. Bühler ha avuto qualche accento polemico nei confronti del PLR. “Nel 2013 abbiamo trovato le finanze cittadine in uno stato che definisco (ma non si può dire) pietoso”. Le priorità dell’UDC? “Gli investimenti, i grandi progetti, il rigore finanziario e, ça va sans dire, Prima i nostri”. Per finire:”la campagna è liquida“, ciò che significa… che possono perdere tutti.

Al momento delle domande si sono sviluppati degli spunti abbastanza interessanti. Circa il raddoppio in municipio della sinistra rossoverde, che molti danno per scontato, è stato fatto notare come la percentuale 2016 (16,7 %) sia molto lontana dal secondo seggio. Servirebbe un forte aumento di oltre 5 punti sino ai dintorni del 23% almeno. L’opinione prevalente: “non è per nulla una certezza, ma rimane possibile”.

Poi il discorso si è portato, fatalmente, sul “dramma” dell’aeroporto, ciò che equivale all’azione del dentista che con il trapano piomba sul nervo (senza anestesia). Domanda: “la battaglia sul referendum si sovrappone temporalmente all’elezione comunale, le due vicende politiche si intrecciano. Lega e UDC vedono questa concomitanza come un vantaggio o come una palla al piede?” Risponde Marco Borradori: “in realtà non siamo in grado di valutarlo”. Siamo inclini ad accettare questa risposta del Sindaco perché noi stessi non ci siamo fatti ancora un’idea precisa. Tuttavia è chiaro che, se il referendum passa a Lugano, non passerà con i voti della sola sinistra; ci saranno leghisti e UDC che voteranno contro la ricapitalizzazione di LASA . Un altro punto su cui riflettere è il fatto che il PLR, dopo qualche proclama velleitario e qualche soprassalto, ha rinunciato a contrastare la Lega, compatta e durissima, sull’aeroporto, e alla fine si è semplicemente accodato. Noi l’abbiamo recepito come un segnale di debolezza, ma questa non è che la nostra opinione.

Raoul Ghisletta è stato fermamente criticato per la sua ultima “trovata”. Visto che la vittoria del referendum a Lugano comporterebbe la consegna dei libri in pretura il 30 aprile (così si assicura), si potrebbe garantire a LASA – con provvedimento urgente ed eccezionale – un ulteriore finanziamento di 2,2 milioni… per raggiungere il 31 dicembre 2020. La cifra – da tenere a mente – dà anche un’idea dell’entità delle perdite allo stato attuale delle cose.

Perché Ghisletta avanza, in extremis, questa proposta? Facile. Perché Borradori e Zali usano il fallimento immediato di Lasa come un’arma, la tattica del “tutto o niente”, per mettere il cittadino votante con le spalle al muro. Allora Ghisletta cerca di strappar loro quest’arma dalle mani. Ma alcuni vedono questa mossa come un fattore di confusione e un sintomo di debolezza. “Ma come – si è indignato Bühler – prima lanciate il referendum contro il credito… e poi offrite due milioni?”

Ci congediamo con cordialità, è stato un incontro interessante. La battaglia politica continua, accanita. Le date cruciali – 5 e 26 aprile (e 17 maggio) – si avvicinano a grandi passi.

Lasciamo la saletta nella quale giocavamo a scacchi (hanno creato delle nuove scale). I giocatori li ricordiamo perfettamente, ma sono quasi tutti morti.