Napoli, ospedale Pellegrini, sabato notte.  Ugo Russo,  15 anni, decede nella notte. E’ morto, per aver subito diversi spari al torace e dietro la nuca.  A colpirlo, la sua vittima, un carabiniere, 23enne, minacciato dal 15enne con una pistola puntatagli contro.

Due giovani che si scontrano, due vite spezzate, una persa per sempre.

Secondo le ricostruzioni, la tragedia inizia sabato notte, poco prima della mezzanotte del 9 febbraio, nel quartiere di Santa Lucia a Napoli. Il 15 enne avrebbe puntato una pistola alla tempia di un altro giovane, 23 anni, carabiniere in servizio a Bologna, che quella notte è in abiti civili, in compagnia della fidanzata. Il giovanissimo intima al giovane di consegnarli il rolex che porta al polso. Questi si qualifica, poi impugna la pistola d’ordinanza, la punta verso il 15 enne (che è accompagnato da un complice) e apre il fuoco, tre colpi di scatto.

Il primo raggiunge Ugo al torace: il ragazzo cerca di scappare, ma un secondo colpo lo raggiunge alla nuca. Secondo le prime indagini, infatti, il foro non sarebbe frontale, bensì dietro la testa.

Un terzo colpo viene esploso in direzione del complice, un 17enne, il quale, interrogato dai carabinieri, sarà poi rilasciato subito dopo.

Il 15enne, che lavorava come garzone presso un fruttivendolo, viene portato al pronto soccorso del Vecchio Pellegrini, dove muore. Non appena i genitori ricevono la notizia della morte del ragazzo, devastano il pronto soccorso, in preda alla follia.

Così, alle 7.30 di questa mattina, il pronto soccorso Vecchio Pellegrini si trova in condizioni disastrose, tanto che il suo personale medico è costretto a sospendere l’assistenza. Barelle, computer e attrezzature, sono state distrutte.

Segue “una spedizione punitiva” che spara colpi d’arma da fuoco contro la facciata della caserma dei carabinieri di Napoli.

Ugo Russo, il 15enne ucciso